La Milano di Pisapia nelle parole di Berlusconi, ecco come sarebbe se fosse - Diritto di critica
Allora, ricapitoliamo: vivo a zingaropoli, le moschee spuntano come funghi ed i centri sociali hanno invaso la città al canto dell’ “Internazionale” di cui, però, sanno solo il ritornello. Ovviamente il mio intero patrimonio sarà espropriato e mi dovrò indebitare per pagare le nuove tasse di Pisapia. Ma andiamo con ordine. Ecco che succede a Milano con Pisapia in vantaggio:
LA MOSCHEA
Costruita in piazza Duomo, nessuno sa chi ne sia il responsabile. Ogni giorno vi si ritrovano centinaia di migliaia di musulmani. A chi ha detto a Pisapia che vi si fabbricano bombe molotov, il sindaco ha risposto “che c’è di male, lo facevo anch’io”. Stessa risposta ha avuto chi denunciava di aver sentito l’imam dire “radiamo al suolo il Vaticano”.
La moschea principale è alta 16 piani ed oscura totalmente il Duomo, che ora ha la stessa illuminazione di una catacomba, motivo per cui il vescovo si è rotto una gamba inciampando nel pastorale ed i fedeli continuano a scottarsi con le candele che tengono in mano per riuscire a leggere i libretti della messa.
I richiami per la preghiera avvengono 18 volte al giorno e vengono sentiti fino a Roma: “i cittadini non hanno più bisogno della sveglia però, e le vendite di correttori per le occhiaie non sono mai andate così bene” dice il sindaco, che ha anche definito il cartello “Al Qaeda”, messo fuori dall’edificio di culto”,una ragazzata”. A onor del vero, però, a metterlo, era stato un giovane in tutto e per tutto somigliante a Salvini. Il centro culturale islamico ha occupato l’arengario sfrattando il museo del ‘900 e vi si tengono corsi di: “lotta col coltello “, “100 e più modi di far valere la Sharia”o “Come impedire a tua moglie di uscire di casa”; il primo e l’ultimo riscuotono grande successo anche fra i non musulmani. Ulteriori moschee sono previste sulle aeree attualmente occupate dalle terme di Milano, dall’Idroscalo e da altri luoghi tipici del divertimento milanese. Il loro proliferare è del tutto fuori controllo: numerose biciclette di cittadini sono sparite inghiottite da moschee subitaneamente apparse: peggio dei funghi, insomma.
LE TASSE
Cresciute del 150%, le tasse hanno buttato sul lastrico migliaia di milanesi, per arricchire il solo Pisapia che finge di costruire un welfare milanese che in realtà non esiste. Particolarmente odiata la tassa sulle tasse: “potevano metterci almeno un po’ di fantasia”, lamentano i contribuenti. Sta di fatto che sono stati costruiti 10000 nuovi asili e 10000 nuovi ospedali che, però , ospitano solo stranieri, rom e coppie omosessuali. Chi non può pagarle lavora per il Comune e si occupa di accudire stranieri, rom e coppie omosessuali che sono, ovviamente, esentasse.
L’ABOLIZIONE DEL VOLONTARIATO
Il volontariato è stato abolito: il comune ha di meglio a cui pensare, ad esempio trasformare palazzo Marino in una dacia, e poi Pisapia è allergico ai cattolici. I poveri, da oggi rinominati “primi beneficiari dell’azione del comune e del partito”, verranno assistiti solo da persone di provata fede comunista ed in punto di morte verrà loro letto l’ultimo capoverso del Manifesto di Marx ed Engels. Ovviamente saranno assistiti solo quelli in grado di scrivere e leggere nonché di sostenere code di più di 6 giorni consecutivi davanti all’ufficio di assistenza del comune. Per chi non riesce ci sono i regolari servizi offerti dal volontariato cattolico, che Pisapia ha fatto finta di non vedere.
LE AUTORITA’
Unica forza dell’ordine che continua a sussistere sono le Fiamme Gialle che, indottrinate da Pisapia, pretendono che tutti paghino le tasse, anche chi non lavora per lo stato. Altra autorità rimasta sono i giudici comunisti (quelli non comunisti sono stati espulsi dall’ordine) che inquisiscono solo politici o personalità note, ovviamente di destra. Dopo aver accusato la Moratti di aver causato danni all’erario dello stato e di diffamazione nei confronti del suddetto Pisapia l’hanno incarcerata per vent’anni. Altre vittime illustri sono stati Galliani (il Milan non può vincere uno scudetto senza rubare) e Lassini (che però è contento e passa il suo tempo in carcere a disegnare manifestini). A capo dei pm è stata posta Mara Cagol che, in realtà, non è mai morta. Quando non hanno qualche cittadino di destra da perseguitare, questi giudici si danno al loro passatempo preferito: l’intercettazione universale. Ascoltano tutti i cittadini e poi gli mandano a casa materiale scottante: alle mogli telefonate fra mariti ed amanti, ai mariti idem, alle figlie pettegolezzi in cui le amiche dicono che sono irrimediabilmente grasse. Sanno tutto di ognuno e tutti ricattano.
MEZZI DI TRASPORTO
Pisapia ha bandito l’auto ed instaurato la bicicletta obbligatorio; inoltre, ha aperto cantieri per costruire 8, 9 linee nuove di metro che i ciclisti devono superare, dando prova della loro abilità di crossers. Le auto, tutte tranne la sua auto blu, sono state sequestrate e rivendute (i soldi se li è tenuti Pisapia). Le uniche categorie autorizzate a girare in auto sono le Fiamme Gialle ed i rom. Per chi insiste a voler usare il fuoristrada, ed a volerci andare in centro, Pisapia prevede il megaextrasuperlargeecopass dal prezzo equivalente al valore della macchina. Comunque chiunque voglia entrare in centro anche a piedi, se non è islamico, gay o rom deve pagare 9000 euro.
LA DROGA
Pisapia ha liberalizzato l’uso di qualunque droga e questo è il motivo principale per cui qualunque cittadino non è in grado di valutare criticamente il suo operato. Nella stanza del buco (che è obbligatorio frequentare fin dalla prima elementare) i bambini vengono introdotti all’uso di droghe da maestre che li guidano durante il trip. La fantasia nei temi è notevolmente aumentata, ma ormai quando un piccolo ti chiede la coca, 9 volte su 10 non parla di Coca Cola. Riflessi di questa liberalizzazione si sono visti anche sulla flora milanese: i pioppi sono stati sostituiti dalla marjuana mentre nelle risaie le tipiche colture di riso sono state sostituite con la canapa. Campi di papavero da oppio biondeggiano nel bel mezzo del Bosco in città.
I MATRIMONI OMOSESSUALI
Pienamente legalizzati, danno la possibilità agli omosessuali di adottare chiunque: non solo bambini, ma anche adulti, anche se non consenzienti. Chi viene adottato deve lasciare la casa in cui vive ed andare ad abitare coi novelli genitori. Con uno speciale tesserino le coppie omosessuali potranno passare davanti a tutti nelle file alla Coop, nelle graduatorie di scuole, asili e case popolari.
STRANIERI
Pagati da Pisapia per venire a Milano: celebre il cartello che troneggia su tutti gli ingressi “non lasciatemi solo coi milanesi” firmato G. Pisapia, l’hanno invasa e diversi gommoni sono affondati nei navigli nel tentativo di raggiungere la città meneghina direttamente dal Nordafrica. Non c’è un angolo dove non ci sia una tendopoli o un mendicante fra cui la gente deve fare slalom per raggiungere i luoghi della vita quotidiana. Il sindaco li trova folckloristici e li scoraggia a trovare lavoro o a chiedere case popolari dicendo “se questa è la vostra cultura, fate pure” ed ha sostituito la settimana del design con la “settimana del mendicante”, al termine della quale il mendicante più sudicio e antipatico verrà premiato. Chi, nonostante gli scongiuri del sindaco, insiste nel volersi integrare, passa davanti a tutti nelle graduatorie per lavori protetti, asili e case popolari.
STALINGRADO
Fin da piccolo Pisapia ha avuto una fissazione per la Russia; due cose amava costruire col lego, i gulag ed i modellini scala 1:1 di Stalingrado (che allargava al di fuori della sua abitazione effettuando espropri proletari sulle case dei vicini). Essendo a capo di una coalizione moderata ha deciso di partire da Stalingrado. Prima di tutto, per preservare le peculiarità milanesi, ha chiamato la città Pisapiagrad (anche se il nome internazionale resta Milano) e l’ha fatto scrivere su tutti i cartelli. Poi ha imposto a tutti i suoi collaboratori di imparare il russo in modo da pronunciare correttamente i nomi della gerarchia comunista. Il naviglio Martesana è stato riaperto alla navigazione e viene chiamata la Nieva di Lombardia. Tutti sono obbligati a bere vodka e girare in colbacco. Il sindaco ha voluto farsi rinominare all’anagrafe Iulianov Lenin Stalin Pisapiynski ed è detto ufficialmente capo del politbjuro. Chi sbaglia a scrivere il nome o la carica del sindaco viene espulso dalla città e l’atto o la richiesta d’intervento non viene ritenuta valida. I cosacchi di Pisapiynski vagano su cavalli mori ed hanno il duplice compito di introdurre fra i cittadini un corretto consumo della vodka e di abbeverare i cavalli a tutte le fontane, soprattutto quelle poste nelle vicinanze di una chiesa. Tutte le mattine la giornata per Milano comincia con “soviet sovietzka” cantato in russo dai cosacchi ed intervallato solo dal canto del muezzim che richiama i musulmani alla preghiera. Sul Duomo è stata posta una cupola rotonda perché richiami quella di San Pietro e Paolo, ma trasparente cosicché si possa vedere all’interno la madonnina. Gli operai e gli impiegati percepiscono uno stipendio negoziato fra il partito e gli industriali. La Borsa è stata messa in periferia e chiamata “ sterco del capitalismo”, ma continua a funzionare regolarmente. La nebbia è stata sostituita da neve finta sparata da cannoni rubati da Pisapia durante le sue ultime vacanze in Val d’Aosta. La Scala, ribattezzata “suprema casa del popolo”, darà solo balletti russi o musica degli Inti Illimani. Bandiere rosse con la falce ed il martello sventolano da ogni lampione ed ogni cittadino ha inchiodati sulla porta una falce ed un martello veri a portata di mano, pronti per quando, all’ordine di Stephan Trotsky Boerěvic, Pisapiagrad partirà per la grande marcia sulla capitale per instaurare in tutta Italia il regime comunista.
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