Referendum, Possiamo Decidere? Ora sì - Diritto di critica
Tutti sanno che il 12 giugno si svolgerà un referendum, ma pochissimi sanno cosa si va a decidere. Sui giornali non se ne parla più. Il cittadino meno informato non sa orientarsi: votare sì per rifiutare qualcosa? E che cosa, poi? La confusione regna sovrana, fomentata da chi ha interesse al fallimento della consultazione. Ma c’è un modo rapido per informarsi e scegliere consapevolmente.
Si chiama “Nucleare Acqua Giustizia: Possiamo Decidere?”: un instant-e-book che approfondisce i temi del referendum con un linguaggio diretto ed esauriente. Edito dall’editrice genovese Quintadicopertina in collaborazione con l’agenzia giornalistica 4Media, l’e-book è un testo agile, facile da leggere e accessibile a tutti sul web (è possibile acquistarlo a 2,99 euro sul sito www.quintadicopertina.com). La particolarità del libro elettronico sta nella sua rapida creazione e diffusione: gli autori – quattro giovani giornalisti professionisti indipendenti – hanno iniziato a lavorare sul testo appena venti giorni fa, anche per rendere conto ai lettori dei rapidissimi cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi. Tra questi, ad esempio, l’apparente marcia indietro del Governo, che ha annunciato una moratoria sui provvedimenti riguardanti la costruzione di centrali nucleari.
Le diverse sezioni del libro affrontano i tre temi del referendum, illuminandone gli aspetti fondamentali. I quesiti vengono presentati, analizzati e spiegati ricorrendo a pubblicazioni di esperti, interviste a personaggi politici (rigorosamente bilanciate e bipartisan) e dati, che nella loro cruda semplicità definiscono le dimensioni di problemi sociali, prima ancora che politici.
Così nel capitolo dedicato all’acqua pubblica troveremo le origini delle privatizzazioni sfrenate: conosceremo le compagnie che sul business dell’oro blu stanno costruendo una nuova ondata speculativa e scopriremo storie di ordinaria ingiustizia sociale là dove i privati hanno “chiuso i rubinetti” ai cittadini. Nel legittimo impedimento, si confronteranno le interviste ad Anna Finocchiaro (Pd), Maurizio Paniz (Pdl) e Stefano Pedica (Idv), intorno ad un tema scottante, in bilico tra garantismo e impunità. E le analisi di un esperto costituzionalista, per avere un punto di vista “interno” al diritto.
Un’informazione chiara, precisa e approfondita può fare la differenza. Come ha dimostrato il referendum anti-nucleare in Sardegna, una popolazione consapevole non rinuncia ad esprimersi per “andare al mare” (come Craxi ieri e Berlusconi oggi invitano a fare), se è informata. Grazie alla capillare compagna d’informazione svolta dal Comitato “Voto sì per dire No al Nucleare”, al Wwf e a Legambiente, i sardi hanno consapevolmente rifiutato il programma energetico del governo. Un test importante, che fa sorgere grandi aspettative per il 12 giugno: ma senza un’informazione completa, il miracolo sardo non può ripetersi.
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