Arrestato il vice di Zagaria, si stringe il cerchio attorno alla primula rossa dei Casalesi - Diritto di critica
Come tutti i boss, è stato catturato nella sua Casal di Principe. Mario Caterino, considerato il numero due della Camorra casalese e condannato all’ergastolo dal processo “Spartacus”, è stato arrestato poco fa dagli uomini dell’antimafia della mobile di Caserta. Latitante dal 2005, Caterino si nascondeva in via Toscanini, a poca distanza dalla sede delle forze dell’ordine, in casa di un incensurato – Crescenzo Della Corte, anch’egli arrestato – cui era possibile accedere solo dal giardino. L’azione è stata coordinata dai pm Antonello Ardituro, Giovanni Conzo e Raffaello Falcone della Direzione distrettuale antimafia (DdA) di Napoli.
Quando gli agenti del vicequestore Angelo Morabito hanno fatto irruzione nella casa, Caterino stava passeggiando nel cortile dell’abitazione dove, secondo le prime indiscrezioni, si era stabilito da pochi giorni. Agli uomini che l’hanno arrestato ha detto: “Prima o poi doveva succedere”.
Il cerchio attorno alla primula rossa dei casalesi, Michele Zagaria, dunque, si stringe. Dopo l’arresto di Antonio Iovine e Mario Caterino, la “dirigenza” del clan camorristico è adesso gravemente compromessa.