I paesi arabi a scuola di democrazia - Diritto di critica
La Polonia e i paesi arabi, insieme per avviare il processo democratico. Il Paese dell’Europa orientale, protagonista di importanti rivolte negli anni ottanta, ha deciso di mettere a disposizione dei paesi interessati dalla rivolta araba la propria esperienza relativa al processo di transizione democratica.
Non completamente d’accordo sull’intervento militare in Libia, la diplomazia polacca ha preferito dare il proprio contributo in modo diverso. Da qui la decisione di inviare in Tunisia, il 28 aprile, l’ex presidente polacco e leader storico del sindacato Solidarność Lech Walesa. L’ex leader del movimento sindacale tenterà di aiutare, con le proprie conoscenze, gli Stati arabi a chiudere pacificamente il capitolo dittatoriale.
La Polonia è tra i 21 Paesi ed organizzazioni internazionali del gruppo di contatto creato per cercare una soluzione politica alla crisi libica. Uno Stato che sembra prestarsi perfettamente a questo ruolo avendo conosciuto e attraversato il processo di transizione democratica. Inoltre, non avendo un passato di potenza coloniale né ha interessi economici rilevanti nella regione sarà immune da critiche e la credibilità della sua politica aumenterà. Lech Walesa sarà accompagnato da un gruppo di politici, economisti ed esperti per aiutare ad affrontare ogni aspetto della transizione. Interessante l’elaborazione di un programma per la formazione dei giornalisti dei media indipendenti e dei dirigenti della Pubblica Amministrazione. Saranno utilizzati gli stessi metodi già impiegati per sostenere la transizione della Bielorussia.
L’idea polacca è stata accolta con grande piacere. Mettere a contatto le élite e i giovani tunisini con Walesa che ha guidato la transizione democratica in Polonia sarà molto significativo. Walesa è stato il fondatore di Solidarność, la prima organizzazione sindacale indipendente del blocco sovietico. Da elettricista è diventato Presidente della Polonia dopo una lunga lotta contro il regime comunista. È stato protagonista della rivoluzione che ha restituito la libertà al popolo polacco. Quale persona migliore per preparare la Tunisia alla fase successiva alla rivoluzione dei gelsomini?
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Io penso che la Democrazia in Tunisia sia raggiungibile attraverso la loro stessa cultura, la dominazione Francese, pur con tutti i lati negativi, ha lasciato un popolo relativamente più acculturato di quelli Nord Africani (insieme al Marocco) e meno soggetto a spinte oltranziste religiose. Se sapranno mantenere questa “indipendenza” allora è possibile che si sviluppi pienamente la loro democrazia, magari con l’aiuto materiale Europeo per creare posti di lavoro ed industrie in loco invece di teoriche “lezioni” dall’oramai appassito Walesa :))
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