Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | November 21, 2024

Scroll to top

Top

L'editoriale - "Scemo di guerra". Il ruolo dell'Italia nel conflitto in Libia - Diritto di critica

L’editoriale – “Scemo di guerra”. Il ruolo dell’Italia nel conflitto in Libia

In Libia l’Italia non è né carne né pesce. Vivacchia. Dichiara guerra al rais ma si affretta a rettificare che ci dispiace per le bombe. Partecipa alle missioni ma non combatte. Riconosce i ribelli ma assicura che se Gheddafi sarà in difficoltà “verrà aiutato”. Insomma: né di qua né di là.

Ad oggi in Libia non vince e non perde nessuno. Dopo l’iniziale operazione Odissey Dawn, portata avanti con il sostegno e il supporto degli Stati Uniti, adesso la Nato si ritrova senza aerei e con scarsa disponibilità di quelle bombe “intelligenti” che permetterebbero di preservare – nei limiti del possibile – la vita dei civili. Viene da chiedersi che tipo di guerra si aspettasse di combattere l’Alleanza Atlantica. Già, perché se ci si è illusi che un rais come Gheddafi avrebbe lasciato lo scranno al primo bombardamento, l’errore è stato quanto mai grossolano. In Cirenaica e in Tripolitania si combatte da mesi ma non c’è un vincitore: le truppe lealiste non vincono ma nemmeno perdono. E i ribelli conquistano e perdono le città a giorni alterni, dipende dai bombardamenti degli alleati. L’intervento di terra, caldeggiato dalla Francia, sembra essere irrinunciabile per uscire da questo stallo ma non è previsto dalla risoluzione Onu 1973 (una nuova votazione del Consiglio di Sicurezza è impensabile). Il pericolo che incombe su tutto è quello di una nuova Somalia: invece di salvarla, l’Occidente l’ha “sotterrata”, come ha scritto qualche giorno fa Vittorio Feltri su Libero. “Non lo diciamo – prosegue Feltri – ma la storia, dal Vietnam all’Afghanistan eccetera, è una catena di disastri“.

A dare la tara del fallimento italiano e dell’occasione perduta da parte del nostro Governo – paradossalmente – è proprio Vittorio Feltri che sottolinea come: “La palma dei più fessi tocca all’Italia“. Perché si chiede il direttore editoriale di Libero, Berlusconi e Frattini non hanno detto “noi entriamo nella coalizione e offriamo le nostre basi solo se vi addosserete parte dell’onoere di accoglienza degli immigrati”? Pena la neutralità del nostro Paese. Nulla di tutto questo è stato chiesto, anzi, siamo stati spinti ad una guerra di cui stiamo subendo – da soli – le uniche conseguenze, mentre potenze come la Francia o la Turchia alle nostre spalle si costruiscono un nuovo ruolo regionale.

E mentre la situazione in Libia è di completo stallo, l’Europa ribatte che Sarkozy ha ragione quando blocca le frontiere: i migranti li gestisca l’Italia. Da sola. Un controsenso: stiamo nella coalizione ma solo quando bisogna bombardare. Ci si chiede di combattere ma non si ridividono le “conseguenze” di questa azione. A pesare – indubbiamente – l’incapacità delle nostre istituzioni nel condizionare la situazione a nostro favore: nello scenario libico, geograficamente l’Italia è un attore di primo piano, avremmo potuto e dovuto chiedere e pretendere qualcosa di più. Molto di più.

Comments

  1. marcozy

    il mio ricordo va alla crisi di Suez che condizionò anche la carneficina di Budapest
    stesse prime donne stessi errori
    l’analisi è corretta ma bisogna ricordare il vasto consenso politico interno all’impegno dell’Italia
    qualche volta dire no può riservarci delle critiche dai ” primi della classe ” ma ci fa sentire certamente più responsabili ed indipendenti e non è poco
    150 anni dovrebbero avercelo insegnato

  2. jerryduemila

    Emilio, non sono così convinto che stiamo agendo “da più fessi!” Secondo me è tutta la truppa che farebbe concorrenza all’armata Brancaleone :) Gli Usa che dicono non mandiamo addestratori, GB che lancia l’Idea di mandarne ben 10! a questo immane sic! sforzo si allinea la Francia e l’Italia, in 30 persone cambieranno l’esercito rivoluzionario! Francia ha voluto essere la prima della classe ed ora non sa che pesci prendere. La Turchia tra Islam e Nato non sa che pesci prendere e l’ectoplasma chiamato l’ONU dopo essere intervenuto in ritardo ora Tace………………. Branca Branca Branca Leon Leon Leon