Arrigoni, l'attivista che ribatteva anche a Saviano - Diritto di critica
Vittorio Arrigoni non era uno che le mandava a dire. Nemmeno a Roberto Saviano.
Attivista per i diritti umani, tra i suoi videomessaggi pubblicati su Youtube, ce n’è uno che riguarda lo scrittore campano, criticato da Arrigoni per aver partecipato ad un incontro su Israele senza aver fatto cenno alle violenze perpetrate dall’esercito con la stella di Davide ai danni del popolo palestinese.
httpv://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI
httpv://www.youtube.com/watch?v=PgJ4vwk5iZ0
“Caro Roberto Saviano – esordiva Arrigoni – mi permetto di darti del tu dal momento che siamo quasi coetanei, mi sento in dovere di inviarti questo videomessaggio per compensare il dolore che ho subìto nell’aver saputo del tuo appoggio e della tua partecipazione alla manifestazione dei coloni israeliani l’altra sera a Roma, come per festeggiare l’impunità di Israele davanti a più di sessant’anni di occupazione, di colonizzazione e di pulizia etnica della Palestina”. E mentre Saviano ricorda “l’accoglienza di Tel Aviv“, Arrigoni ribatteva che proprio di quell’accoglienza lui stesso portava i segni e “cicatrici sulla carne”. “Per il mio impegno per i diritti umani – proseguiva Arrigoni – per due volte sono stato imprigionato nelle galere di Tel Aviv e per due volte mi hanno torturato e i segni che ho sulla pelle sono i segni delle catene con cui ti trascinavano in corridoi di dolore ” e cita il caso del nobel per la Pace, Mairead Maguire, arrestata al suo arrivo a Tel Aviv.
In parallelo alla risposta di Arrigoni, il videomessaggio di Roberto Saviano raccontava Israele come di una “democrazia sotto assedio“, immediato il controcanto: “i cittadini arabi israeliani – tagliava corto l’attivista – non hanno diritto alla proprietà, non possono decidere con chi sposarsi”, per poi snocciolare un elenco di discriminazioni subite quotidianamente.
E mentre Saviano nel suo intervento taceva effettivamente molte contraddizioni presenti in Israele proprio sul fronte dell’accoglienza e del dialogo con i palestinesi, la realtà quotidiana racconta di un conflitto che non vede un unico popolo asserragliato ma entrambi i contendenti sono ormai rinchiusi in un recinto di odio e violenza reciproche dove non esiste chi – a senso unico – ha torto o ha ragione. La violenza è sbagliata in ogni caso. Tacerla però lo è ancor di più.
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L’uccisione barbara di Arrigoni fa capire che i fondamentalisti islamici (e non importa se sono Salafiti, Alawiti, Hamas, Hezbollah, non hanno umanità nemmeno per chi ha preferito Gaza ad Ashkelon o Tel Aviv.
Uomini avvisati… -
Per Saviano.
Vittorio Arrigoni è stato ucciso.
Mentre gli “eroi di carta” cambiano il mondo dai festival della letteratura,
partecipano a manifestazioni in difesa dei criminali governi israeliani che hanno fatto di Gaza un immenso ghetto/carcere a cielo aperto,
oppure fanno i burattini a comando per Repubblica,
gli “eroi” veri pagano di persona il loro coraggio, la loro voglia di pace e soprattutto di giustizia.Le chiedo solo un favore, egregio Saviano:
stia zitto, non si appropri da avvoltoio anche del nome di Vittorio per fare le sue prediche.Ti sia lieve la terra, Vittorio.
Luciano
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Ho appreso con dolore immenso della morte di Vittorio Arrigoni. Mentre in Italia si discute della prescrizione breve, del processo Ruby e del bunga bunga, c’è chi ha ancora il coraggio e la dignità di lottare per quegli ideali di pace e di giustizia che dovrebbero essere di tutti. Un esempio di dignità e di coraggioche dovrebbe fare vergognare molti..Non so se sia stato ucciso dai salafiti o dagli israeliani fondamentalisti, visto che era già stato minacciato di morte dagli stessi. Alla fine ha anche poca importanza, essendo entrambi due facce della stessa, orribile medaglia.
Grazie di cuore Vittorio.e che la terra ti sia lieve
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