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Diritto di critica | November 24, 2024

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Ruby, l'arma a doppio taglio della Procura di Milano - Diritto di critica

Ruby, l’arma a doppio taglio della Procura di Milano

«Ruby diventerà testimone a difesa, visto che esclude di avere avuto alcun rapporto sessuale con il presidente del Consiglio». Le parole del legale del premier, Niccolò Ghedini, e la sicurezza con cui vengono pronunciate fuori dall’aula del Tribunale di Milano, danno la tara delle difficoltà che dovrà affrontare l’accusa per sostenere l’assunto del Rubygate. La testimone chiave del processo intentato contro Silvio Berlusconi, infatti, rischia di trascinare nel baratro dell’indimostrabile i pm Boccassini & Co, insieme a tutta la mole di carte, fotografie e quant’altro. Tanto che nessun magistrato sembra aver voglia di ritrovarsi Ruby sul banco dei testimoni. Troppo pericolosa. Imprevedibile. Ma vediamo nel dettaglio le difficoltà che presenta questo processo e i possibili sviluppi: lo sapete, qui a Diritto di Critica cerchiamo spesso di “fare la parte del diavolo“.

SMENTITE SU SMENTITE – Kharima el Mabrough ha cambiato versione decine di volte rispetto a quanto dichiarato negli interrogatori eppure l’intero procedimento a carico del premier si regge su di lei: se non verrà dimostrata l’avvenuta prestazione sessuale della ragazza con Berlusconi, il processo per prostituzione minorile – e la relativa accusa di concussione – rischia di crollare. Il premier continuerà ad affermare di essere stato ingannato e di aver creduto Ruby la nipote di Mubarak, a quel punto il nesso che sostiene l’accusa di concussione verrebbe a cadere.

L’ETA’ DI RUBY – C’è poi da provare che Berlusconi sapesse dell’effettiva età della minore. Lui – ovviamente – nega. Anche qui non si sa come i pm riusciranno a dimostrarlo. Ci piacerebbe, a questo proposito, vedere un bel paginone del Fatto quotidiano con il certificato di nascita di Ruby. Quando è stato pubblicato l’estratto, infatti, l’oggetto principe di questo clamoroso scoop è stato riprodotto in piccolo sul giornale, con una fototessera che a mala pena si leggeva. Idem per gli altri fogli: scritti piccoli e in arabo, illeggibili. Se era uno scoop “Esclusivo“, perché non renderlo accessibile a tutti?

LE FOTOGRAFIE – C’è poi la questione delle fotografie: gli scatti pubblicati dall’Unità dimostrano null’altro che festini a base di donne discinte ma per ora nulla di illecito. Speriamo per i magistrati che ne abbiano in serbo ben altre.

IL TRIBUNALE DEI MINISTRI – Prima dell’udienza, inoltre, potrebbe venir sollevato il conflitto di attribuzione con la Procura di Milano, in relazione alla competenza del Tribunale dei Ministri, da sempre invocata dal premier. Una sorta di probabile porto delle nebbie in cui andrebbe ad arenarsi l’intero procedimento a carico di Silvio Berlusconi. Sulla competenza ministeriale, però, dovrebbe decidere ancora una volta la magistratura che sull’argomento si è già espressa in occasione del rinvio a giudizio del premier. Ma non è tutto. Sul punto potrebbero anche doversi esprimere i giudici della quarta sezione, nel caso in cui la difesa presentasse un’eccezione di incompetenza. E in ultima battuta la Cassazione.

Sia accusa che difesa, infine, dovranno sciogliere le riserve sull’eventuale testimonianza di Ruby entro mercoledì prossimo, termine ultimo per presentare le liste dei testimoni. Un’accusa che lasciasse a casa il suo teste principale e – anzi – lo cedesse alla difesa, assumerebbe quantomeno un comportamento singolare. Di strategia, neanche a parlarne.

Comments

  1. Elena

    Ma il procedimento è principalmente per l’abuso commesso con le pressioni sui funzionari della questura di Milano, mi sembra. In quest’ottica, i rapporti con la ragazza diventano in realtà secondari. Ci siano stati o no – se sì, costituiscono una motivazione forte alla telefonata famosa – il reato principale è l’altro. Il procedimento è per l’abuso d’ufficio, il resto è secondario. Tanto che è rimasto tutto a Milano anzichè andare a Monza, come richiesto a un certo punto dagli avvocati, proprio perchè il reato più grave è quello avvenuto a Milano. Quindi Karima può dire quello che vuole, non è la testimone su cui si regge l’intero procedimento, mi sembra.

  2. Gallinoni

    Giornalista , se telefona per farla prendere dalla minetti è normale che sapeva dell’età, anche perchè un maggiorenne non di “affida” … Cose da pazzi, butta via la laurea che è meglio.
    Avv. Gallinoni

    • A me non interessa se lei è avvocato o panettiere, le ricordo che requisito fondamentale per essere presi sul serio è l’educazione. Requisito fondamentale per commentare su questo sito invece è il rispetto.

    • Emilio Fabio Torsello

      Tale “Avv.” dovrebbe dimostrare più rispetto…cosa che purtroppo non è da tutti in questo Paese. Anche perché – diciamocelo – all’avv. (speriamo non sia penalista!) sfugge un particolare: che la Minetti sia andata a prendere Ruby non dimostra nulla. Berlusconi ha sempre detto che la riteneva nipote di Mubarak e con questa convinzione ha mandato la Minetti, consigliere regionale. Se io devo strappare la laurea, non so lei cosa dovrà fare…siamo all’abc. E impari il rispetto.

      Em.

  3. dal Chianti

    ha ragione l’ avvocato, siete giornalai
    intrugliate le notizie con le vostre opinioni e più che “fare la parte del diavolo” siete leccaceli alla gavetta
    non vale la pena starvi a seguire, dato che l’ articolo “mercato-dei-deputati-le-indagini-siano-uguali-per-tutti” più volte richiestovi in lettura, ancora non è reso disponibile.
    E lo cerco per capacitarmi sul vostro “giornalismo”

    • E allora faccia a meno di leggerci. Troppe volte gilel’ho postato quell’articolo. Se nemmeno guarda i link non posso farci nulla. E dal momento che quelli come lei invece di criticare argomentando sono capaci solo di insultare (non ho letto un’argomentazione che fosse una nella sua risposta in riferimento all’articolo, è così difficile?), con un clic a breve finirà nello spam e il suo ip bloccato. Ci confrontiamo chi critica veramente – tanti per fortuna – ma non con chi insulta nascondendosi dietro un nick anonimo (sempre i soliti pochi. Ma almeno ci fanno sorridere). Stia bene

    • Jacopo Rocchi

      Ma lasciateli perdere quelli come dal chianti o chi per lui. sono le tipiche persone che non argomentano ma insultano. voi invece date sempre letture da angolature diverse, di spessore.
      poi ci sono quelli che si nascondono dietro un nick anonimo e sparano insulti senza argomentare. ne è pieno il mondo di gente così. come diceva dante: non ragioniam di lor ma guarda e passa. BRAVI!

  4. E’ inevitabile. Con un’esplosione di visite e di contatti giornalieri era scontato arrivassero o troll. Tutto sommato è quasi un vanto.