Tokyo, aspettando l'Apocalisse - Diritto di critica
Tokyo vive in un’atmosfera irreale. Sui volti delle persone si riesce a scorgere il terrore e la preoccupazione per ciò che sta accadendo alle centrali nucleari. La disinformazione regna sovrana: le notizie dei giornali e della tv si mischiano a bufale ed è difficile mantenere i nervi saldi. Attraverso il bianco e il nero, David Powell, fotografo e business man statunitense che vive nella capitale giapponese, racconta la vita della metropoli sulla quale aleggia lo spettro dell’Apocalisse. Ogni giorno, il 38enne di Boston si muove per la città con la sua Leica M9 alla ricerca di volti e angoli particolari. Nelle sue foto di ieri ci sono gli studenti che raccolgono fondi da destinare agli aiuti, ci sono i treni affollati, ci sono i treni soppressi, c’è la rassegnazione negli occhi. Nella più totale compostezza.
-
Gentile sig. Birichini,
sono una italiana attualmente residente a Tokyo e vorrei chiederle innanzitutto il perche’ del titolo ” Tokyo, aspettando l’Apocalisse”, passando poi a domandarle dove sia visibile il terrore negli occhi dei giapponesi e infine farle notare che le “bufale” sono preciso appannaggio della stampa italiana. Trovo estremamente irresponsabile utilizzare termini come “apocalisse” (che lei ha utilizzato ben due volte) e descrivere in modo semplicistico e appunto apocalittico una situazione che lei non ha modo di toccare con mano.
La voglio inoltre rassicurare sui nervi saldi della popolazione giapponese, sul fatto che nessuno spettro apocalittico aleggia sulla citta’ (se non quello delle notizie false partorite dalla stampa italiana), che i giapponesi non attendono la fine bensi’ un inizio colmi di speranza e la invito a documentarsi piu’ a fondo sulla natura dei servizi fotografici che commenta.
Essendo lei un professionista, capira’ che ci si aspetta meno pressapochismo dalle testate italiane, piu’ o meno auterevoli che siano.
Cordiali saluti,
Laura Messina -
Sig. Ribichini, ma lei e` attualmente in Giappone? Presumo di no. Parla giapponese o ha fatto studi approfonditi sul Giappone?
Mi chiedo come mai allora scriva articoli su argomenti di cui non ha cognizione di causa; ah gia` certo, la catastrofe in Giappone e` uno degli argomenti del momento. Basta mettere in un motore di ricerca “apocalisse giappone compostezza” e tra i risultati ci saranno queste sue 4 righe, cosi` che da 4 righe diventera` uno degli articoli piu` clickati sul web.-
ps: lei poi si contraddice alquanto, “Ogni giorno, il 38enne di Boston si muove per la città con la sua Leica M9 alla ricerca di volti e angoli particolari.”; va da se` che se sono particolari non sono la normalita`
-
-
Scusi ma sa a Tokyo non c’è nessuna apocalisse e invece di focalizzarsi su Tokyo dove la gente sta bene forse sarebbe meglio far presente com’è la situazione a Sendai dove forse hanno bisogno di una mano.
-
vergogna!! inventarsi notizie quando a Sendai, e non solo lì, ci sono persone che hanno estremo bisogno di aiuto! a quanto pare ve ne siete tutti dimenticati voi “giornalisti”, forse non ve n’è mai importato niente.
-
Gentile sig. Tomasoni,
e’ proprio per l’articolo da lei citato che noi bloggers ci siamo ritrovati sulla vostra pagina internet. E’ pertanto deludente trovare accanto all’articolo in questione una recensione di tal genere.
Le news non sono meno importanti degli articoli stessi e le parole vanno scelte con attenzione, soprattutto se si pretende di fare informazione.
Il merito della vostra testata non cancella pero’ il pressapochismo della news di cui sopra.Mi dispiace inoltre ribadire che lei non e’ nella posizione di definire “lo stato d’animo e le paure dei cittadini giapponesi alla luce del rischio nucleare” non essendo in questa terra e non conoscendola affatto.
Non mi pare inoltre di aver insultato nessuno, al contrario di lei che parla di “svogliatezza e scarsa attitudine a documentarsi”.
Aspetto piuttosto la risposta del suo collega che, visto il suo curriculum, sono certa avra’ modo di chiarire con garbo e trasparenza le motivazioni della sua scelta linguistica.
Cordialmente,
Laura Messina
-
Sig. Tomasoni
Infatti noi non stiamo criticando la photo gallery, ma la sua presentazione
https://www.dirittodicritica.com/wp-content/uploads/2011/03/13.jpg
mi spiega dove sono terrore e preoccupazione in questi 2 volti???
ne` stavamo criticando questo sito. Questa presentazione e` per noi un perfetto esempio per l’articolo da lei linkato nel suo commento, come l`uso di alcune parole a sproposito, il fatto che questi articoli o presentazioni, o flash news li facciano giornalisti che non risiedono in Giappone o che del Giappone non sanno nulla, oltre agli stereotipi o al fatto che farci un articolo per la catastrofe e` di moda e rede visibili sul web.-
errata corridge:
rede = rende
chiedo venia per il refuso
-
-
Excusatio non petita
-
Ciao Eva
-
Eh, sì, signor Birichini (come mi mette allegria il gioco di parole e come è azzeccato!), mi dispiace ma è cascato proprio male. Non è il momento per informazioni campate in aria, c’è un sacco di gente qui, che in Giappone ci vive e lo conosce e ormai tiene le orecchie ‘appizzate’. Che ci vuol fare, ci vuol pazienza…
-
Gentile signor Ribichini,
lei mi ha risposto (e la ringrazio):“Lo ha letto il mio articolo? Di quali informazioni campate in aria parla? Diversamente da Repubblica o il Corriere ho intervistato una persona a Tokyo che mi ha dato le informazioni che ho pubblicato. E poi giocare con il cognome…Francamente dimostra la sua serietà
saluti
Paolo RibichiniMi scusi, mi permetta di spiegarle.
Per prima cosa il gioco di parole sul suo nome è nato da un vero errore di chi le ha risposto prima di me. Io me lo son trovato già lì, servito sul classico piatto d’argento, e ne ho approfittato, lo confesso. E’ stato più forte di me, che ci vuol fare, son toscano. Del resto anch’io col mio cognome, da ragazzino non le dico le prese per le mele… E poi ‘birichino’ non è sì grave offesa. Vede, il suo articolo già nel titolo parla di ‘apocalisse’. Lei li ha fatti i suoi riscontri? Erano proprio quattro i cavalieri? E i cavalli? Dalle loro nari usciva fumo (radoattivo) o fuoco? E di che colore erano? Uno bianco, uno nero, uno rosso e uno verde? Guerra, Carestia, Pestilenza e Morte? Ne è sicuro? Io oggi ho preso il treno per andare e tornare dal lavoro. A Tokyo ci vivo da più di vent’anni. Io quella rassegnazione negli occhi della gente non l’ho mica vista, sa? E neanche il terrore. Forse li avrà visti il suo fotografo americano, ma io per niente. Ma proprio per niente, sa? E non ho visto ‘aleggiare’ proprio niente, una giornata piovosa come tante altre. Vede, come le ho detto il problema è che lei casca male. Le parole sono importanti, e in questi ultimi giorni le parole ci han ferito, le troppe fasità ci han fatto male. Ci perdoni quindi l’ipersensibilità. Non è il momento per far delle illazioni. Se vuol notizie fresche e informazioni, mi permetta di segnalarle il nostro gruppo, questo è il ‘link’ (guardi come son forbito, e pensare che prima di questa esperienza Facebook non l’avevo mai usata):
http://www.facebook.com/home.php?sk=group_196066483761026&ap=1
Giappone Shinjitu_quello che la stampa italiana nascondePerché non partecipa anche lei, ci trova un sacco di cose interessanti. E con tutti i riscontri. Una pacchia, non le pare?
Tante buone cose e buon lavoro (senza alcuna ironia, gliel’assicuro)
Marco Sbaragli
PS: A proposito, lei insinua io non sia serio. Si figuri che spesso mi accusano di esserlo anche troppo, tanto da rasentare talvolta anche il ‘palloso’.
-
-
Il nostro amico “giornalista” dovrebbe avere perlomeno il coraggio di rispondere apertamente invece di insultare le persone che lo criticano con cognizione di causa in modo privato……….
L’ignoranza paga oggi come oggi…..
P.S. Ciao Antonio
Comments