Calcio pulito: da Losanna il manifesto per uno sport più etico e credibile - Diritto di critica
Scritto per noi da Fiorenzo Fabio Palumbo
È il rapporto tra sport e scommesse, un binomio capace di smuovere cifre da manovra economica finanziaria, il tema centrale del convegno che l’AIPS (Associazione Internazionale dei giornalisti sportivi) con il patrocinio del Comitato Olimpico Internazionale, ha organizzato ieri mattina a Losanna.
Alla tavola rotonda, cui ha partecipato anche in teleconferenza il Presidente del CIO Jacques Rogge, sono intervenuti i membri delle Federazioni Internazionali e dei Comitati Olimpici Nazionali insieme ai rappresentanti dei governi di diversi paesi tra cui Australia, Francia, Svizzera e Regno Unito. Presenti anche gli esponenti di organizzazioni internazionali come Interpol, Ue, Onu e dei principali operatori di scommesse sportive. Per l’Italia ha presenziato ai lavori Giancarlo Abete, presidente della Figc.
Tema cardine del meeting, tenutosi sulle sponde del lago Lemano, è stato la sensibilizzazione ed il rafforzamento delle sinergie tra gli organismi nazionali ed internazionali per ottimizzare le misure di contrasto delle combine (accordi tra società di calcio sul risultato finale di una partita ndr) e del gioco illecito negli eventi sportivi.
Un fenomeno, quello del ‘Toto-nero’, che, al pari del doping, inquina profondamente il mondo dello sport di oggi. Un vero e proprio ‘cancro’ su cui ha da tempo messo gli occhi la criminalità organizzata, attirata, oltre che dall’enorme volume di affari che è capace di smuovere l’universo del betting (stimato dallo stesso Rogge in oltre 10 miliardi di dollari l’anno), anche dalla relativa facilità con cui permette di riciclare il denaro.
Il convegno ha messo in luce l’importanza dell’attività comune di governi, federazioni nazionali e degli operatori internazionali di scommesse che, grazie ad una continua attività di monitoraggio e controllo, permettono una repressione sempre più efficace nel mondo delle scommesse clandestine. Un universo trasversale, presente in quasi tutte le discipline, che mina pesantemente la credibilità di una delle principali forme di finanziamento dell’attività professionistica e dilettantistica.
Un problema che non è solamente calcistico, come si potrebbe pensare, ma che tocca pesantemente anche altri sport popolari, primi fra tutti tennis ed equitazione. Dall’analisi dei dati, emergono cifre di proporzioni inimmaginabili. Basti pensare che nel nostro Paese i proventi del ‘toto-nero’ per Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra sono di circa 5.5 milioni di euro, pari al 3% del Pil nazionale.
Cifre che, come emerso da diverse indagini delle forze di polizia, prosperano anche grazie alla sponda offerta da insospettabili ‘insider’ reclutati all’interno degli sport professionistici che fungono da ‘gancio’, pilotando ad arte i risultati degli incontri. Un quadro a tinte fosche quello tratteggiato a Losanna, ma anche un punto fermo nella ‘tolleranza zero’ che il Cio ed i vari governi si sono proposti di mettere in campo per estirpare definitivamente il ‘male oscuro’ che minaccia la credibilità dello sport.