Il mondo caccia i dittatori, l'Italia ricorda i suoi. Libero pubblica "I diari di Mussolini" - Diritto di critica
Mentre tutto il mondo si sta liberando dei suoi dittatori, l’editoria italiana, con cinica e curiosa casualità, ha deciso di ricordare uno dei simboli più bui della sua storia politica. In allegato con Libero, infatti, da martedì 1 marzo ci saranno i diari di Benito Mussolini (veri o presunti), pubblicati da Bompiani. Gli appunti del duce sono quei famosi scritti vergati tra il 1935 e il 1939, sponsorizzati dal Senatore Marcello Dell’Utri per mesi come veri, trovati nel 2006 – secondo la ricostruzione – nello studio di un avvocato svizzero, dopo essere stati trafugati da uno dei partigiani che si occupò dell’arresto di Mussolini a Dongo.
La stragrande maggioranza degli storici, docenti e testimoni, di destra e sinistra, da Canfora a Gentile, ne hanno contestato la veridicità, definendoli a volte autentiche “patacche“. Persino per Elena Curti, figlia naturale di Benito Mussolini e di Angela Cucciati, i diari esistonoma non sono quelli pubblicati nel 2010. L’insicurezza sulla genuinità delle pagine era stata messa in conto anche dall’editore Bompiani che già aveva corredato il titolo con un eloquente “Veri o presunti”. Secondo l’Avvenire, all’indomani della presentazione, «dovrebbero essere chiamati i diari di Marcello Dell’Utri», visto che la pesante pressione del fondatore di Forza Italia avrebbe addirittura oscurato il contenuto degli stessi apocrifi. Sempre per il quotidiano della Cei (non certo stampa di sinistra) sarebbe «un falso di palmare ed imbarazzante evidenza».
Il regalo fatto ai lettori di Libero, però, è solo l’ultimo di una serie di omaggi molto simili. Già a maggio 2010 aveva fatto discutere «Il duce, le parole, gli applausi», una collana di 5 dvd sui discorsi di Mussolini la cui presenza poteva, però, essere giustificata come documento storico (pur con un battage pubblicitario assolutamente inquietante). Ancora più curiose sono state le cartoline del duce che sempre il quotidiano aveva regalato nel 2006, sotto la prima direzione di Vittorio Feltri, confermando la sua malcelata simpatia per Mussolini (indimenticabile il dettaglio in una puntata di Annozero, minuto 0:40). Una linea editoriale precisa: i nostalgici hanno il loro quotidiano di riferimento.
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Probabilmente serve per farci pensare: “Beh, dopo tutto Silvio è democratico!!”
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Hai perfettamente ragione perchè dopo, dopo, dopo, dopo, dopo, tutto è democratico, ma prorpio dopo tutto!
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Noi parliamo e loro chiusi e compatti nelle loro stanze stanno perpetrando i peggiori crimini. La Costituzione sta per essere travolta e le garanzie istituzionali seguono un binario unico. Ora presentano i diari di Mussolini, con le riforme che stanno per varare, appannaggio di un solo uomo, tra un po’ ci proporranno gigantografie del leader in ogni angolo di via, trasmetteranno su giornali e tv ogni parola che uscirà dalla sua bocca, prenderà il posto delle foto del presidente in ogni ufficio o luogo pubblico. Adesso la riforma sulla giustizia, la prossima marcia sarà il Quirinale, dove siederà sulla poltrona presidenziale senza che nemmeno si presenti alle elezioni. Ormai è tutto un bluff e nessuno che faccia nulla. Guardano fanno finta d’incavolarsi ma senza che alle parole seguano i fatti. E’ mistificatorio lasciarlo agire continuare nei suoi propositi insani…
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