"Così batteremo Berlusconi". Intervista a Enrico Letta - Diritto di critica
“Il Pd è il partito che in caso di elezioni prenderà su di sé la maggior parte della responsabilità dell’interesse generale. E per interesse generale intendo la necessità di realizzare una larga coalizione per voltare pagina, ottenere le elezioni, vincerle e dare un governo costituente al Paese”.
Intervistato da Diritto di Critica a margine dell’incontro sulla legalità organizzato a Roma da VeDrò, il vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta, invita i partiti all’opposizione a coalizzarsi per battere Silvio Berlusconi ma senza commettere gli errori che fecero naufragare già una volta il centrosinistra di Romano Prodi: “Più un partito è grande – spiega Letta – più deve farsi carico dell’interesse generale, una logica che purtroppo non sempre è propria dei partiti più piccoli che stanno all’opposizione, spesso preda dell’interesse particolare e concentrati sulla propria mattonella. E’ questa l’unica possibilità con cui il centrosinistra, insieme al Terzo Polo, riuscirà ad essere alternativo a Silvio Berlusconi”. Una sorta di coalizione di emergenza di tutta l’opposizione, nata e costituita al solo fine di vincere le elezioni, seguita a stretto giro da un governo “costituente”: il dopo Berlusconi sembra comportare di una ri-fondazione del Paese e delle dinamiche politiche italiane.
E sulla possibilità avanzata ieri da Nichi Vendola di candidare alla guida del Partito Democratico l’attuale presidente del Pd, Rosy Bindi – grande avversaria del Caimano e protagonista di diversi scontri televisivi molto accesi con il premier -, Letta non si sbilancia: “In questi mesi – spiega – sono stati proposti molti candidati presidenti. Ho grandissima stima di Rosy Bindi ma quando ci troveremo a dover decidere valuteremo tutti insieme nel modo migliore e pacato possibile. Ad oggi – prosegue – credo che le condizioni ci siano tutte ma il nostro partito ha un candidato naturale che il suo Segretario e quindi Pierluigi Bersani“.
Sulla lenta emorragia che sta colpendo giorno dopo giorno il neonato partito di Futuro e Libertà, invece, Letta preferisce non commentare (forse anche per una sorta di cavalleria politica, vista la presenza all’incontro della deputata Giulia Bongiorno, esponente di spicco di Fli) mentre è sulla figura di Berlusconi che torna a calcare la mano.
I sondaggi – gli chiediamo – confermano come per molti italiani un premier preda del bunga bunga che si lascia andare a presunti festini a base di donnine di vario tipo, sia capace di rappresentare un modello se non addirittura un ideale di uomo vincente: quale meccanismo si è rotto all’interno della società? “Berlusconi – spiega Letta – non è e non può essere un modello per via della bugia e di quella sua logica in cui è la scorciatoia e non il merito a presiedere a scelte come quelle dei candidati nelle liste elettorali e nei listini bloccati. Vorrei sapere – taglia corto prima di salutarci – quali siano ad esempio i meriti di una persona come Nicole Minetti“.
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ottimo articolo
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