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Diritto di critica | November 20, 2024

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L'inferno di Falluja, devastata dal fosforo bianco - Diritto di critica

L’inferno di Falluja, devastata dal fosforo bianco

Bambini con difetti al cuore, allo scheletro ed al sistema nervoso. Feti nati morti, aborti spontanei e prematuri. Ripresentarsi nella stessa famiglia di più malformazioni. Il bilancio delle vittime civili a Falluja, Iraq, non si limita alle persone rimaste uccise durante i bombardamenti americani del 2004: gli ultimi anni infatti hanno visto crescere in modo esponenziale il numero di deformazioni e malattie genetiche nella popolazione dell’area a causa dell’utilizzo di armi chimiche da parte degli americani, in particolare di armi al fosforo bianco e proiettili perforanti all’uranio impoverito.

A confermarlo per l’ennesima volta è una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health e svolta da un’equipe di quattro scienziati, due iracheni, un iraniano e uno italian0. Lo studio (“Four Polygamous Families with Congenital Birth Defects from Fallujah, Iraq“, pubblicato il 31 dicembre 2010) ha evidenziato come il tasso di malformazioni nell’area di Falluja sia 11 volte superiore alla norma e di come esso sia cresciuto negli ultimi sette anni, raggiungendo livelli record nei primi sei mesi del 2010: il 15 % dei neonati nella zona è deforme. La ricerca ha preso in considerazione i parti avvenuti nell’ospedale pubblico di Falluja tra maggio e agosto 2010, analizzando poi nel dettaglio 55 casi. Soltanto a maggio, su 547 nati il 15 % erano malformati e nello stesso periodo è stato registrato l’11% di parti prematuri e un tasso di aborti spontanei pari al 14 % sul totale: un dato che potrebbe rivelarsi incompleto, se si considera che non tutte le donne partoriscono in ospedale o vi si recano in caso di aborti spontanei e tardivi.

La ricerca si è indirizzata su quattro famiglie bigame, dove la possibilità di distinguere tra fattori genetici e ambientali alla base delle malformazioni era più elevata, ed ha messo in luce il ripresentarsi nella stessa famiglia di malformazioni diverse, non riconducibili a cause di natura genetica. Caso emblematico è quello di una madre ed una figlia che dopo il 2004 hanno entrambe partorito figli malformati: il padre di uno dei due bambini ha un altro figlio dalla seconda moglie, che presenta un altro tipo ancora di deformazione.

Lo studio si somma ai risultati di un altro gruppo scientifico inglese, secondo cui a Falluja dopo l’attacco americano del 2004 si è quadruplicato il numero di tumori e leucemie nella popolazione. Questi fenomeni sarebbero riconducibili alla persistenza nell’ambiente di ‘contaminanti’, ovvero elementi normalmente non presenti nell’ambiente, associati all’utilizzo di ordigni al fosforo bianco durante la guerra. «Diversi contaminanti, – si legge in un comunicato – e tra questi molti dei metalli nelle moderne munizioni possono interferire con lo sviluppo dell’embrione e del feto, quindi sono candidati come agenti causativi del fenomeno riportato a Falluja». Il caso di Falluja fu portato alla conoscenza del mondo occidentale nel 2005 durante una conferenza stampa a Strasburgo, dove si evidenziò come negli ospedali della zona da Najaf a Bassora fossero aumentati spropositatamente dopo il 2004 i casi di leucemia, linfomi, tumori e terribili deformità congenite fra i neonati.

Gli scontri a Falluja, iniziati nel novembre 2004, furono portati avanti per diverse settimane: considerata dagli americani una roccaforte degli insorti sunniti e dei ribelli iracheni, la città fu attaccata dopo l’uccisione e lo scempio dei cadaveri di quattro operatori di sicurezza dell’agenzia militare privata americana Blackwater Worldwide a seguito di un’imboscata. L’operazione portata avanti dagli americani per riprendere il controllo militare della zona, la cosiddetta ‘battaglia di Falluja’, provocò un elevatissimo numero di vittime civili, oltre alla distruzione del 20% degli edifici della città e al danneggiamento di un altro 60 % di essi. Gli americani durante gli scontri fecero ampio uso di armi al fosforo bianco, a cui è stato più volte imputato l’aumento di casi di bambini nati deformi o affetti da gravi forme tumorali.

L’utilizzo del fosforo bianco non è proibito dal Terzo Protocollo della Convenzione del 1980 su determinate armi convenzionali, ma è vietato l’utilizzo della sostanza come arma incendiaria contro i civili e in attacchi aerei contro forze militari in aree civili. Gli Stati Uniti non hanno mai firmato la Convenzione.

Comments

  1. ToM

    interessante articolo, complimenti.
    ToM

    • Erica Balduzzi

      grazie :)