Rimpasto di governo, i “responsabili” presentano il conto - Diritto di critica
Mentre da più parti si parla di elezioni, qualcuno ancora spera in un rimpasto – probabile tanto quanto il ricorso alle urne – e in un governo che prosegua l’ipotetico cammino verso le tanto agognate riforme. A fare pressing per un giro di vite interno è il gruppo “dei 21” – alias “I responsabili” – che il 14 dicembre scorso hanno salvato Berlusconi, permettendo al governo di “ignorare” il trauma di Futuro e Libertà anche in occasione del voto su Bondi. Ne fanno parte i delusi di Fli – Grazia Siliquini, Silvano Moffa, Catia Polidori e Giampiero Catone – insieme agli ex IdV, Antonio Razzi e Domenico Scilipoti. Ci sono poi i transfughi dei Popolari per l’Italia di domani, capitanati dall’ex Udc Saverio Francesco Romano, e l’ex Pd Massimo Calearo. Tra questi – non li abbiamo elencati tutti – anche un ex leghista, Maurizio Grassano. La truppa, insomma, è folta e il piatto è ricco. Tutti loro sono ai banchi di partenza, pronti a non lasciarsi sfuggire l’occasione di batter cassa.
Secondo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, però, «più che un rimpasto è un riposizionamento delle caselle vuote». Lasciate vuote, per la precisione, dall’abbandono di massa dei deputati di Futuro e Libertà ai tempi dell’“esodo dall’Egitto”.
Tra i dicasteri vacanti c’è quello delle Politiche comunitarie che secondo i rumors dovrebbe andare al fedelissimo Francesco Saverio Romano. «Io ministro? – ha risposto il diretto interessato ai giornalisti – abbiamo detto di essere pronti a fare parte del Governo, ma non ho mai chiesto di fare il ministro». Si vedrà. Anche Silvano Moffa, spina nel fianco di Fini, sarebbe in lizza per un posto nel governo. “Vuota”, per usare le parole di La Russa, c’è anche la casella di viceministro al Commercio estero, poltrona che potrebbe andare all’imprenditore Massimo Calearo, ex homo novus del Partito Democratico, finito a sostenere Berlusconi. Finite le “poltronissime”, restano poi tre poltroncine da sottosegretario. La logica del governo, a quanto sembra, è quella di rimpiazzare da subito i finiani per far dimenticare in tempi brevi lo strappo. Per gli altri si vedrà.
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Non so spiegare come, però “sento” che qualcuno, a breve, dovrà fare i conti con la scienza medica (elementari presupposti di fisiologia generale che lasciano il posto a quelli di patologia generale…).
O almeno lo spero!
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