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I carri armati egiziani sono gli M1A1 Abrams, come quelli che hanno assaltato Baghdad nel 2003, solo di una versione meno evoluta, prodotti dai tardi anni ’80 già con un ordine di 550 mezzi, aumentati in seguito. Per il resto ci sono gli M60A1 e A3, mentre i vecchi tank T-55 e 62 probabilmente sono ormai solo per i ferrivecchi. Gli F-16 egiziani sono in servizio da circa 25 anni, sono tra i più numerosi e li ha prodotti anche la TAI turca su licenza. Le batterie missilistiche sono le OTOMAT franco-italiane, sia per lanciatori terrestri che navali. Molti sono anche i sistemi cinesi, come gli F-7, ma li comprarono più che altro ad interim dopo la rottura con l’URSS. La missilistica egiziana è di suo sviluppata, e vi sono anche ricerche nel settore WMD. Sempre poco rispetto ad Israele, persino con le forze armate più potenti dell’intera Africa. _____ Già, ma questi dati che valgono rispetto alle misure della nipote di Mubarak?
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Dimenticavo di dire che ai militari israeliani dispiaque assai quando seppero degli Abrams egiziani, e questo perché sapevano benissimo che il tank americano era superiore anche ai loro Merkava Mk.1 e 2. Solo con l’Mk.3 e successivi hanno recuperato, ma l’M1 è un mezzo capace di sparare in movimento contro obiettivi a 3 km, e fa quasi sempre centro. I miei contatti americani, come Scott Cunninghan, definiscono il suo FCS (fire control system) come ‘beyond the perfection’, e me l’ha detto gente che lo usa davvero, non pischelli da quattro soldi che ne parlano al bar. Si sa dell’ammirazione israeliana per le prestazioni degli Abrams, nonostante la propaganda ufficiale per il carro armato ‘più protetto del mondo’. Ora che i vecchi tipi di Merkava sono fuori produzione e mai esportati, anche in Israele cominciano ad ammetterlo.
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Quanto agli F-4 Phantom, l’Egitto è stato il primo e l’unico Paese arabo ad averli, proprio quegli aerei che pochi anni prima sconfissero le sue forze armate in due guerre consecutive. I Phantom F-4E egiziani vennero dati a due squadroni, ma registrarono un’efficienza molto bassa data la complessità dell’impiantistica (e chi ha lavorato sul Phantom sa cosa significa fare manutenzione), tanto che si pensò di ritirarli negli anni ’80. Poi però gli USA aiutarono abbastanza i militari egiziani che si adattarono anche ad essi, visto che il 25% dell’efficienza era insufficiente per avere più di 8-9 dei 35 Phantom disponibili ogni giorno. Attualmente gli F-16 di diversi block hanno soppiantato praticamente tutti gli altri aerei egiziani, anche i MiG-21 e il lotto di Mirage 2000. Inoltre l’Egitto ha, già dagli anni ’80, una forza AWACS/AEW, gli E-2 Hawkeye, due dei quali forniti già circa 30 anni fa. L’Egitto è stato l’unico Paese arabo con tale capacità, a parte l’Arabia Saudita e la sua potentissima RSAF, e la sua equivalenza è stata anche qui con Israele, che però ne ebbe quattro. L’unica vera grande differenza tra le due forze è che Israele, atomiche a parte, ha gli F-15 Eagle, che sono mezzi di classe superiore rispetto agli F-16, ma anche più costosi. Se scoppiasse un’altra guerra arabo-israeliana, però, Israele sa che l’Egitto non è la Siria del 1982.
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