Saviano con il pool, Marina con il papi: la "nuova" politica di Mondadori - Diritto di critica
Roberto Saviano grazie al suo “Gomorra” è diventato una delle stelle degli autori della casa editrice Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi. Il consiglio d’amministrazione è presieduto dalla primogenita del primo ministro, Marina, unica italiana nella classifica delle donne più potenti del mondo stilata dalla rivista Forbes (se si esclude Carla Bruni) per il quinto anno consecutivo. Tra i due ci sono stati solo rapporti di lavoro e mai evidenti contrasti. Finché lo scrittore campano ha deciso di dedicare la laurea honoris causa in giurisprudenza consegnatagli dall’università di Genova al pool di Milano che sta indagando sul Ruby-gate. E lì la Berlusconi ha perso le staffe.
Alla presidentessa «(…) fa letteralmente orrore che una persona che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi». La risposta di Saviano non si è fatta attendere e in un duro corsivo su Repubblica ha scritto: «Mi avrebbe fatto piacere che la parola “orrore” fosse stata spesa per tutti quegli episodi di corruzione e di criminalità che da anni avvengono in questo paese, dalla strage di Castelvolturno sino alla conquista della ‘ndrine di molti affari in Lombardia. Ma verso questi episodi è stato scelto invece il silenzio».
Questo scontro non può dirsi una novità rispetto alla politica editoriale di Mondadori che, oltre Saviano, ha pubblicato negli anni autori da sempre critici con Silvio Berlusconi, da Concita De Gregorio al premio Nobel Josè Luis Saramago, da Vittorio Zucconi fino all’allora leader dei disobbedienti Luca Casarini. Nelle aziende di famiglia, come spesso sottolineato dal Presidente del Consiglio, hanno sempre lavorato anche «esponenti di sinistra», per coprire anche la fascia di lettori (o tele/cine/spettatori) a loro affini. Una strategia economicamente corretta, insomma, da editori accorti. L’astio tra Marina Berlusconi e Saviano è principalmente legato ad un semplice ragionamento: i libri non hanno la diffusione della tv e dei giornali (piattaforme su cui il controllo delle produzioni è certamente più stringente e funzionale ad un gradimento sull’utente medio) e ad acquistare volumi in cui si delinea una tesi politicamente ben definita sono, nella maggior parte dei casi, coloro che già condividono un punto di vista simile. Saviano, pur autore top della scuderia, andava bacchettato con forza.
Altri punti hanno probabilmente determinato tale reazione.
- È evidente, innanzitutto, che le indagini milanesi a danno del patriarca devono aver segnato la famiglia, restia a farsi coinvolgere nelle beghe pubbliche del papà (pur tirati in ballo come “garanzia di sincerità”).
- Mondadori è uno dei principali punti di divergenza nella spartizione della futura eredità dell’impero di Silvio Berlusconi. Marina e Piersilvio, figli nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, ne sono saldamente al controllo (come di Fininvest e Mediaset), ma Veronica Lario, seconda moglie, ha tentato il colpo di mano a favore di Barbara, figlia nata dalla loro unione. Per adesso i sogni della terza figlia sono sfumati, ora proiettata verso l’A.C. Milan, ma i termini della spartizione sono ancora poco definiti. Probabilmente Marina ha voluto lanciare un affettuoso segnale della sua presenza al papà.
- In un periodo di grande sofferenza politica, pur non segnata da un crollo nei sondaggi, Berlusconi senz’altro sta pensando ai suoi successori. E se Angelino Alfano, Ministro della Giustizia, pare in rampa di lancio per contrastare l’ascesa di Giulio Tremonti, titolare del dicastero dell’Economia, una soluzione “in-house” potrebbe risultare una soluzione per sparigliare le carte: Marina Berlusconi lanciata in politica, donna dal profilo certamente più forte del più mondano Piersilvio, sarebbe un’ipotesi da non scartare. Un’uscita pubblica così netta, in questo momento così particolare, potrebbe tradire qualche progetto del genere.
Le possibili letture non mancano. Per quella del prossimo libro di Roberto Saviano, invece, probabilmente dovremo cercare negli scaffali dedicati ad altre case editrici.