Caso Ruby: nuove fidanzate e rischio prigione, ecco i nuovi incubi del premier - Diritto di critica
Silvio Berlusconi avrebbe trovato il suo alibi: è fidanzato. In un video messaggio ai Promotori della Libertà il premier italiano ha raccontato di avere «uno stabile rapporto di affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero a cena, o nei dopo cena, quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato». Lo stesso La Russa ha ribadito subito il concetto durante una movimentata intervista per il Tg3: «lui è legato sentimentalmente a una persona da diverso tempo, una persona con la quale passa spessissimo le giornate e che era presente in molte delle occasioni che vengono contestate». Basta questo per sbugiardare le “prove evidenti” dei pubblici ministeri meneghini? Chiaramente no. L’esser fidanzati o legati sentimentalmente a una persona non prova monogamia certa. L’esempio ci arriva da Berlusconi in persona. È nei primi giorni del novembre 2009 che sarebbero datati gli incontri del Cavaliere con Patrizia D’Addario, la escort barese portata a Palazzo Grazioli da Giampaolo Tarantini. In quel periodo Berlusconi era ancora sposato con la moglie Veronica Lario, con la quale divorziò quasi un anno dopo proprio a seguito della ribalta pubblica dei fatti inerenti Noemi Letizia e la stessa D’Addario. La Lario in quei giorni disse: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta […]Non posso stare con un uomo che frequenta minorenni».
Ma facciamo un’altra ipotesi: cambierebbe qualcosa invece se il Cavaliere provasse la presenza continua della sua nuova compagna nei giorni contestati dalla magistratura? No, e comunque tutto è da valutare. La presenza di una donna, infatti, non esclude lo svolgersi di festini.
Quello che è certo ora è che l’indagine per prostituzione minorile e concussione a carico del premier ha nuovamente riacceso gli animi tra maggioranza e magistratura. Gli avvocati/parlamentari del Cavaliere hanno già pensato di ricorrere al legittimo impedimento per svincolare il loro cliente dall’invito a comparire della procura di Milano per il prossimo week-end. Ma in cosa consisterebbero le tesi accusatorie definite “prove evidenti” dai pubblici ministeri lombardi? Per lo più tabulati telefonici, intercettazioni e testimonianze oculari. Tutti elementi che secondo i magistrati andrebbero a confermare le serate “hot” del presidente del Consiglio in compagnia di svariate signorine, tra cui la allora minorenne Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori.
Nelle ricostruzioni gli inquirenti fanno anche delle date precise in cui tutto questo sarebbe avvenuto: il 14 febbraio 2010, il fine settimana di Pasqua, cioè il 24, 25 e 26 aprile dello stesso anno e il 2 maggio. Tutti giorni in cui il telefono della minore si sarebbe trovato consecutivamente nella cella telefonica che aggancia la residenza milanese del presidente del Consiglio. I magistrati sono convinti che il premier abbia avuto con Ruby comportamenti sessuali “penalmente rilevanti”. La legge infatti nel caso di prostituzione minorile punisce anche la sola “palpazione cuncupiscente” anche in mancanza di rapporti sessuali veri e propri.
Il Cavaliere ora rischia addirittura il carcere, anche se la pena dovesse essere di una sola settimana. Lo si legge nell’articolo 4 bis del nuovo ordinamento penitenziario «Divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti. 1. L’assegnazione al lavoro all’esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione (…) possono essere concessi ai detenuti e internati per i delitti commessi per finalità di terrorismo, di mafia, per i responsabili di reati di cui agli articoli 600, 600 bis, primo comma, 600-ter, primo e secondo comma, 601, 602… solo nei casi in cui tali detenuti collaborino con la giustizia». Il favoreggiamento della prostituzione minorile è proprio al secondo comma dell’art. 600-bis.
Il segretario del Partito Democratico Bersani ha definito il video-messaggio a Promotori della Libertà come «uno spettacolo imbarazzante e desolante» dove il premier «evidentemente pensa che gli Italiani siano imbecilli». Imbecilli forse no ma, come ha detta dello stesso premier alcuni anni fa: «evoluto in media come un ragazzino di seconda media».
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Alla luce di queste nuove “peripezie” giudiziare del (chiamiamolo) cavaliere si delinea una volontà comune all’interno della maggioranza di governo a promuovere provvedimenti come quello che prevedeva l’esclusione o quanto meno “l’alleggerimento” dei provvedimenti cautelari in merito ai reati di pedofilia e stupro. Per quanto riguarda quello sulle intercettazioni telefoniche e ambientali non credo servano commenti per spiegarne il motivo!
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quando si arriva ad una così banale risposta, si vede che non ha più argomenti da portare avanti, povero vecchietto patetico
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