A Milano il Natale è solo per gli italiani
Gezur Krislinjden, Gun Tso Sun Tan’Gung Haw Sun, Shub Naya Baras. Tante parole in tante lingue per augurare Buon Natale veramente a tutti. Ma nella strada multietnica per eccellenza di Milano, via Padova, gli auguri in tutte le lingue del mondo non si possono fare. Lo ha deciso il comune del capoluogo meneghino che ha bandito le luminarie poste sulla strada, lasciando solo quelle in italiano. Il perché? È semplice: “non sono state autorizzate”.
Così, prima ancora di accendersi, le luci di Natale sono state rimosse dallo stesso comune. L’assessore all’Arredo urbano, Maurizio Cadeo non ha voluto sentire scuse. “Le luci rimosse non torneranno”. “L’illuminazione di via Padova – spiega l’assessore – è stata fortemente voluta e pagata dal Comune come segnale di attenzione verso un’importante via di periferia. L’aggiunta delle scritte in diverse lingue è nata dalla richiesta di alcune associazioni all’allestitore di cui non ero a conoscenza”.
Ma i residenti sono sul piede di guerra. Non è bastato il dietrofront del sindaco Letizia Moratti a calmare gli animi. “Troveremo un equilibrio, penso sia giusto”, ha spiegato il sindaco 14 giorni fa, di fronte alle proteste dei residenti. “Via Padova rispecchia una realtà multietnica, ma è anche una via milanese, non è una via del mondo che non ha proprie radici in questa città, e poi da quello che mi dice l’assessore c’era un progetto diverso da quello poi realizzato”. Parole che non hanno per nulla convinto le associazioni del quartiere e gli stessi residenti.
Protestano anche i parroci del quartiere. “Io battezzo in spagnolo e in inglese, quando benedico le case distribuisco una lettera della diocesi tradotta anche in arabo: esprimersi in tante lingue è segno di larghezza di cuore”, spiega don Piero Cecchi, della parrocchia di San Giovanni Crisostomo.
E dopo 14 giorni dalle promesse della Moratti, la situazione in via Padova è ancora la stessa. Le insegne non sono state ripristinate e giacciono in un qualche magazzino. “Facciano una richiesta al direttore generale del Comune e verranno rimesse”, ha ribadito sabato scorso il sindaco Letizia Moratti, non specificando chi dovrebbe fare questa richiesta che appare superflua, in quanto lo stesso sindaco si era impegnata a trovare una soluzione. “Non abbiamo avuto alcuna richiesta per rimetterle, e senza una richiesta agli uffici, con un progetto di luminarie, non possiamo rimetterle noi”, ha concluso la Moratti.
Così, sabato prossimo 11 dicembre, le associazioni del quartiere, supportate da Emergency e da alcune associazioni milanesi, organizzeranno un flash mob “natalizio” lungo via Padova per scambiarsi gli auguri multietnici e per protestare contro l’amministrazione cittadina spesso contraria ad atteggiamenti inclusivi verso le varie etnie che vivono nella città. Il Pd milanese, invece, ha presentato la richiesta di esporre sulla facciata di Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, uno striscione nel quale verrebbe scritto “A Milano nessuno è straniero”.
Ancora una volta nel capoluogo lombardo si riaccende il problema etnico. E questa volta riguarda la lingua. Solo l’italiano è accettato. Chissà cosa ne pensano gli amici leghisti del sindaco che vorrebbero le insegne in dialetto. E mentre il Papa a Natale fa gli auguri in 68 lingue diverse, nella Milano internazionale e multietnica vige una regola ferrea: il Natale è solo per gli italiani.
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non c’è niente da fare: la Milano di una volta non esiste più
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