Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Diritto di critica | December 22, 2024

Scroll to top

Top

Yara e il razzismo dell'«occhio per occhio» - Diritto di critica

Yara e il razzismo dell’«occhio per occhio»

“Occhio per occhio, dente per dente”, “Marocchini fuori da Bergamo”. Sono solo alcune delle eloquenti scritte comparse a Brembate di Sopra dopo il fermo del giovane marocchino accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne bergamasca scomparsa il 26 novembre scorso e non ancora ritrovata. Manifestazioni da cui lo stesso sindaco Diego Locatelli, a capo di una giunta di stampo leghista, ha preso le distanze: «Ci dissociamo da singoli episodi manifestatisi in occasione della divulgazione di notizie inerenti alle indagini tuttora in corso e ancora in fase di accertamento – afferma, durante una conferenza stampa – Auspichiamo che ciò non sia strumentalizzato e che prevalga il senso di massimo riserbo sulle indagini, che le forze dell’ordine stanno svolgendo con professionalità e con grande dispiego di energie e risorse».

E mentre l’Italia intera trattiene il fiato in attesa di notizie certe che rivelino cosa ne è stato della ragazzina, si moltiplicano nella cittadina bergamasca e su Facebook i segnali di una rabbia collettiva che ben presto perde di vista l’obiettivo – il presunto sequestratore ed omicida di Yara – e si riversa come un fiume in piena sull’intera “categoria” degli immigrati. A partire dalla pagina Facebook dell’eurodeputato leghista Matteo Salvini, che riprende la vicenda di Yara ed il recente episodio di Lamezia Terme – dove un extracomunitario sprovvisto di patente ha travolto ed ucciso sette ciclisti mentre guidava sotto effetto di droga – per ribadire come l’immigrazione non sia affatto portatrice di valori e ricchezza, quanto piuttosto di delinquenza e degrado: «Senza voler generalizzare – scrive – fra il marocchino stragista di ciclisti a Lamezia Terme e il marocchino in galera a Bergamo per la scomparsa di Yara, evviva l’immigrazione che porta ricchezza e valori…».

Una frase che, com’era prevedibile, ha dato il via a commenti disparati e soluzioni per così dire ‘fantasiose’, riproposte in infinite varianti nelle pagine in ricordo di Yara Gambirasio che negli ultimi giorni si sono moltiplicate su Facebook: il razzismo come ‘obbligo anziché dovere’, l’utilizzo del lanciafiamme, la ripresa della teoria Mengele e l’uso degli extracomunitari come cavie per la medicina, la nostalgia per il fascismo (‘ci vorrebbe il Duce’), il sollievo perché ‘i marocchini almeno fanno i lavori umili: se fossero impegnativi, quanti morti procuravano!’. E ancora, c’è chi fa sfoggio di retorica in salsa leghista (‘ma siamo noi che siamo razzisti o sono loro che sono marocchini?’), chi si auspica la ‘pena di morte con sevizie’ e chi crede che ‘condannarli con la pena di morte significherebbe un dolore di breve durata … Io voglio la tortura, voglio vederli supplicare pietà, voglio vederli gridare aiuto ’.

La vicenda di Yara pare essere stata così la scintilla che ha permesso ad una fobia collettiva e generalizzata nei confronti dello ‘straniero’ di riproporsi in modo legittimo: una paura, prima costretta al silenzio, che in quest’ottica invece può e deve essere gridata a gran voce. “E ancora una volta mi viene dura pensare che gli extracomunitari siano tutti bravissime persone come dicono… non ce la faccio proprio…” scrive uno dei tanti utenti di Facebook sulla vicenda, proponendo un dualismo pericoloso: o tutti bravi o tutti cattivi. Poiché le vicende come quella di Yara dimostrano che non sono tutti bravi, allora sono per forza di cose tutti cattivi: il fastidio, la rabbia, la paura, il razzismo diventano così necessarie espressioni di difesa, giustificate dai fatti. Gli immigrati, di cui per qualche mese si era parlato solo in relazione alle proteste dalla cima di una gru o di una torre, tornano così ad essere tutti delinquenti, assassini, stupratori, da espellere o linciare. In toto. Come se tutti fossero simbolicamente responsabili di ciò che può essere successo a Yara.

E alla fine ci si dimentica quasi lo stesso episodio da cui questa vampata di odio è partita, perché non era che il pretesto per giustificarla, per renderla legittima. Uno schema di pensiero troppo simile a quello che solo qualche decennio fa ha giustificato lo sterminio indiscriminato di un intero popolo, nel silenzio di chi, anche allora, pensava che “tutti gli ebrei sono ladri e delinquenti”.

Comments

  1. Silverio

    In un paese ormai allo stremo si tende ad usare qualsiasi pretesto per lasciarsi andare ad un comportamento che non definisco ” BESTIALE ” solo per rispetto alle bestie …
    La stessa notizia dell’ incosciente pazzoide che col figlio accanto sfrecciando ad alta velocità ha provocato una strage di ciclisti e la reazione di caccia all’ uomo conseguente ,sarebbe stata uguale se al volante ci fosse stato un italiano???
    Ogni pretesto è buono per scatenare un barbaro razzismo!!!
    Mi chiedo dove stiamo andando, …e la risposta mi fà ancora + paura!!!

  2. Bepo

    occhio per occhio dente per dente una pena che applicherei a tutti coloro che si rendono protagonisti di spiacevoli episodi, indipendentemente dalla colorazione della pelle.
    Detto questo bisogna però analizzare il primo cartello apparso ieri non mi è sembrato razzista e molto probabilmente non lo è…allora se non è razzismo di cosa possiamo parlare? Senza dubbio possiamo parlare della voglia di apparire in televisione…scusate ragionate un attimo vedi arrivare un SUV, il guidatore abbassa i finestrini, tira fuori un cartello e lo mette ben in vista. Tu giornalista, cosa fai? Giustamente vai ad intervistarlo…la soluzione migliore era non degnarlo di uno sguardo, dopo neanche 5 secondi avrebbe desistito…invece, ieri i giornalisti hanno fatto tanti tanti errori…con questo sono andati ad intervistarlo e come si muoveva sembrava un vip. Detto quello che mi domando è il tipo voleva realmente manifestare la sua eventuale xenofobia, o al contrario voleva solo avere un’intervista ?

    • Erica Balduzzi

      su questo posso essere d’accordo, ma le manifestazioni di razzismo generalizzato non si sono (putroppo) limitate al conducente di Suv alla ricerca di un’intervista… tutt’altro….
      E questo fatto – come se tutti gli irriducibili padani e non del ‘buttiamo fuori gli stranieri’ non aspettassero altro che una scusa per scatenarsi in modo legittimo- a mio parere è estremamente grave: innanzitutto perchè si usa una vicenda tragica come quella di Yara per giustificare ideologie ed espressioni ‘bestiali’, e in secondo luogo perchè questi atteggiamenti fuori luogo a lungo andare rischiano di innescare una spirale di violenza che non si sa dove e come potrebbe finire…

      • Bepo

        Gli stessi striscioni VIA I MAROCCHINY DA BERGAMO mi hanno fatto ridere!!!

        Guardate come è scritto marocchini….letto come è scritto potrebbe paradossalmente letto come via i marocchi new york. Qualcuno conosce questo fantomatico popolo morocchi new york?

        La cosa triste di questa faccenda è la generalizzazione politica di entrambi gli schiarimenti; da una parte abbiamo il gruppo X che dice via tutti i marocchini, stranieri o chi non appartieni a quel “popolo” (dimenticandosi che i lavori più umili vengono fatte da queste persone….), dall’altra parte abbiamo il gruppo Y che riprende i punti del gruppo X, con lo scopo di avere anche lui un po’ di notorietà. In questi casi la cosa migliore è quella di ignorare tali provocazioni. In mezzo potremmo avere la televisione, che non è riuscita a creare un caso mediatico, quindi indirettamente potrebbe puntare alla realizzazione del caso mediato delle ideologie politiche e non successive all’omicidio della povera ragazza.

        ps. Gli episodi di razzismo succedono non tanto con i cartelli, ma con gli episodi (vedi per esempio 13 settembre 2009 località Venezia)

        • Erica Balduzzi

          i cartelli e le scritte sono putroppo un inizio, e per quanto ridicoli e sgrammaticati ‘riderci su’ senza condannarli apertamente rischia di essere pericoloso.
          Riguardo ai fatti di Venezia, Belussi, uno dei volontari verdi già noto a Venezia aveva aggredito un cameriere albanese, si è espresso in modo molto violento anche sull’episodio di Yara (anche se la Lega se ne è dissociata): http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/172238_il_sindaco_locatelli_ci_dissociamo_da_ogni_episodio_di_razzismo/

        • Giambattista

          hoe…svegliati e se sai leggere qualsiasi tipo di cronaca vedrai che eleggerti paladino difensore di certi individui potrebbe non essere la via giusta. dimentica la tua fede sinistroide e cerca di vivere la realtà e quello che succede ora nelle nostre città,

          • La realtà si dimostra con i fatti, dati, referenze fonti. Riportare puri slogan da “partito” per documentare un’affermazione è totalmente irrilevante.

            I dati ISTAT dimostrano come l’indice di reati commessi da stranieri è equiparabile a quello commesso da cittadini italiani. L’indice sale nel caso in cui i soggetti non siano in possesso del permesso di soggiorno.

            Se ne evince che sia poco informato sulla “realtà” di cui lei parla. A meno che lei mi citi come fonte “Studio aperto”.

    • Giambattista

      sono il “vip” che tu eludi, sicuramente sei di sinistra e senza figli (meno male).io ho scritto il cartello con “occhio per occhio……ritengo il tuo commento superfluo e non degno di considerazione.NB di notorietà ne ho abbastanza visto che mantengo anche quelli come te.comunque non guardo al colore per una giusta pena,e nell’ultima parola ci sei anche tu.

      • Temo che non sia necessario sottolineare l’abisso di stile che ci contraddistingue. Nonostante questo sito che amministro sia a disposizione anche sua e di sue eventuali critiche, qualora volesse esprimerle in maniera educata e civile.

        Per quanto concerne alla possibilità che lei mantenga me, o persone come me, devo deluderla. Lavoro e pago le tasse da anni, magari pago anche le sue, chi lo sa.

      • Emilio Fabio Torsello

        Da Repubblica.it: Yara, verso la scarcerazione di Fikri. “L’intercettazione era tradotta male”.
        E adesso fatti un bell’esame di coscienza…e soprattutto CORREGGI I CARTELLI!

  3. Bepo

    Per il mio modo di pensare i cartelli devono prima di tutto esser contestualizzati e capire da cosa nascano e dove nascono. Un cartello con la scritta VIA I MAROCCHINY da BERGAMO è una cosa, un cartello con la scritta VIA I MAROCCHINI DA SONDRIO è un’altra. Il primo nasce a seguito di un brutale episodio (ricordiamoci che questi brutali episodi ci sono sempre stati, ma ora sono di dominio pubblico tramite i mezzi di comunicazione) e può esser visto come una forma di difesa o come scritti in un momento di rabbia e sconforto, ma credo che quel via i marocchini da bergamo nella mente di chi scrive possa anche significare via questa persona da bergamo.

    Nel secondo caso, invece, ci troviamo dinanzi ad un episodio di razzismo. Motivo? A Sondrio non sono successi simili episodi, quindi lì si vuole colpire la persona ed il tuo ragionamento non è giustissimo, ma di più!

    • “ma credo che quel via i marocchini da bergamo nella mente di chi scrive possa anche significare via questa persona da bergamo.”

      Inaccettabile. Questo e altri cartelli hanno come unico scopo fomentare l’odio e agitare le acque. Non servono alle forze dell’ordine per fare il loro lavoro. Non servono alle decine di volontari che cercano la ragazza. Non servono alla comunità che è unita di fronte a questa vicenda.

      Sono slogan, partoriti da persone che probabilmente vogliono solo un ritaglio di giornale o un’intervista a Studio Aperto. Per RISPETTO della famiglia della ragazza bisognerebbe tacere. Chi ha rispetto infatti è nei boschi a cercare Yara.

      • daniele mazzoni

        hai perfettamente ragione Diego, questi slogan sono solo sfoghi di gente in cerca del suo quarto d’ora di notorieta’, una sorta di sciacallaggio mediatico indegno di un paese civile. Non servono i proclami biblici o i richiami a chissa’ quale giustizia sommaria, serve l’impegno delle persone a collaborare con gli inquirenti, a collaborare con coloro che sotto la neve ed il ghiaccio setacciano i boschi alla ricerca di quella povera bambina, servono le persone che si ritrovano in piazza o in chiesa a pregare o a sperare per non far sentire ancora piu’ sola una famiglia straziata dall’angoscia.

  4. Giambattista

    mi sconforta risponderti. di cartelli così ne scriverei a kilometri,e se tu pensi che io sia razzista allora dovrei licenziare i miei bravi collaboratori extracom. mi piacerebbe assumerti e licenziarti subito e trovarmi la schiera di sindacalisti che difendono solo i sinistri e benpensanti (fino che non capita a loro) e farci una bella risata anche a costo di sborsare qualche eurino per pagare gli avvocati. non aggingo altro…non ne vale la pena.

    • Giorgia

      Salve, sono una ragazza di 16 anni di Bergamo.
      Nonostante io non mi definisca di sinistra, mi definisco ANTIFASCISTA e, in qualità delle mie convinzioni, sono portata a schiacciare e reprimere certi comportamenti, certi qualunquismi.
      Voglio ricordarle che con quel ragazzo c’era anche un italiano e non vedo perchè NESSUNO di voi l’ha citato.
      E poi mi permetto di replicare: MA COSA VUOLE ASSUMERE E LICENZIARE??? Fate tutti quanti i gradassi con il cayenne e poi vi indebitate per una vita! Anche se ovviamente non mancano mai le partite, le “ciocche” e le puttane la domenica pomeriggio! E voi vi definite BRAVE PERSONE?!
      Fa veramente pena come persona, come essere umano e sentirselo dire da una ragazza di sedici anni, mi creda, non è bello.
      Penso lei debba riflettere perchè se io fossi sua figlia non le porterei MAI RISPETTO (ps. mio padre è esattamente come lei) perchè forse ho capito di essere intelligente e dell’orgoglio, del razzismo, DELLE PERSONE COME LEI, non me ne faccio nulla.

      • @ Gianbattista:

        Credo che questa semplice risposta di una 16enne possa essere più mirata di qualunque altra potessi darle di fronte alle sue affermazioni

        P.S. Se si firma con nome e cognome è meglio, così da più “realtà” alle cose che dice. Grazie Gianbattista.

    • Emilio Fabio Torsello

      Vi sfugge forse che i complici sembra siano ITALIANI.

    • Erica Balduzzi

      l’ “occhio per occhio” o affini valgono anche per i complici, che sembrano essere italianissimi?

    • Emilio Fabio Torsello

      Ti sfugge forse che i complici sembra siano ITALIANI. Buona scrittura e prepara i lenzuoli

    • Emilio Fabio Torsello

      Da Repubblica.it: Yara, verso la scarcerazione di Fikri. “L’intercettazione era tradotta male”. E adesso fatti un bell’esame di coscienza…e soprattutto CORREGGI I CARTELLI!

  5. Erica Balduzzi

    @ giorgia
    Grazie per il tuo commento. Dai voce all’indignazione e alla rabbia che una larga fetta di popolazione prova dinnanzi ad episodi simili e frasi ‘da slogan’ urlate a gran voce e cariche di ipocrisia. Grazie davvero.

    @ gianbattista
    “sono il “vip” che tu eludi”… semmai si dice “sono il vip a cui tu alludi”, ma comunque ribadisco la posizione espressa prima da Diego e poi da Giorgia. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

  6. nik

    salve, ho letto parte dei vostri comenti riguardanti la vicenda della povera Yara, ma non riesco a trovare nullla che vada al di la della solita retorica, il solito polpettone scaldato e riscaldato propinato ad un’italia stanca e sofferente… non c’è bisogno di buttare la vicenda sul politico… non voglio schierarmi con nessuno, voglio solo dare voce alla mia realtà, installo sistemi di allarme e blindature a bergamo e vi posso assicurare che la gente a paura.. vive nel terrore di essere derubata o subire aggressioni…ho visto poveri pensionati piangere perchè derubati della pensione! che piaccia o no i responsabili nel 90% dei casi è da attribuire agli immigrati… quindi destra o sinistra, fascista o antifascista vediamo di rimboccarci le maniche e crechiamo di ripulire qesta povera italia

    • Gentilissimo Nik, grazie del tuo commento e del tuo punto di vista. Il lavoro che lei svolge è importante e sicuramente garantisce maggior sicurezza alle persone che usufruiscono dei tuoi sistemi. Li conosco anche perchè svolgo una professione e ho un background di studi non distante dal mondo dell’elettronica e dell’automazione. Ciò che vorrei dirle è che esistono 2 diversi piani di percezione della paura: 1) percezione reale, 2) percezione indotta. La paura reale è quella derivata da fatti concreti, “mi rubano la macchina, ho paura”. Quella indotta è quella generata dal sentito dire o da vere e proprie campagne d’odio e disinformazione (Televisioni, telegiornali, giornali, passaparola, partiti politici, ecc).

      Non le sarà difficile andare a leggere molti degli ultimi articoli di cronaca degli ultimi anni. Per vendere o attirare i lettori/telespettatori l’uso degli aggettivi di interesse è fondamentale. “extracomunitario, immigrato, clandestino, straniero” ci sono interi Governi che stanno in piedi basandosi sull’uso di queste parole per attribuire responsabilità ad una parte della società piuttosto che affrontare i veri problemi (economia, lavoro, sviluppo, istruzione).

      Lei è a conoscenza che l’attuale Governo ha dimezzato i fondi per le forze di polizia? Lei è conoscenza che la “pagliacciata” delle ronde ha ufficializzato UNA sola ronda in tutta italia dopo il decreto che è stato approvato? Lei è a conoscenza delle statistiche dei tassi di delinquenza comparati tra cittadini italiani e stranieri? Lei è a conoscenza dei dati relativi agli stupri domestici che sono il 78% di quelli che non vengono dichiarati e vengono fatti da padri/fratelli italiani?

      ROMA – Sono i numeri a dire che gli immigrati non delinquono più degli italiani. Secondo i dati dell’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia, è “solo leggermente più alto” di quello degli italiani (tra l’1,23% e l’1,4%, contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore tra le persone oltre i 40 anni. Di fatto, i dati sono “equiparabili”. E’ vero invece la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari.

      Fonte: http://www.repubblica.it/politica/2010/01/28/news/immigrati_e_criminalit-2107183/

      Se ne evince che la paura sia una merce preziosa che alza il consenso politico per chi la fomenta e scarica responsabilità su una parte della popolazione non italiana, più facilmente bersaglio di accuse quali “ci rubano il lavoro, ci rubano le donne, e tutti i luoghi comuni già noti”. La vicenda economica però è una questione troppo lunga, ne parliamo un’altra volta ;)

      Una volta erano i cristiani. Poi divennero gli ebrei. Ora le vittime sono i musulmani dei paesi del terzo mondo. Quante altre volte deve ripetersi questa storia? E pensare che svizzeri e tedeschi si comportavano esattamente così anche con noi non più di 60anni fa. Italiani di poca memoria eh?

      Buona serata

  7. simone

    via i marocchini via tutti gli estra comunitari . il mio pvero nonno andava in svizzera ad lavorara ma se non avevi un posto di lavoro ad un alloggio tu in svizzara non entravi . in italia entrano tutti e fanno quello che anno voglia .se non ci pensano le forze dellordine dobbiamo pensarci noi RAGAZZI OCCHIO PER OCCHIO DENTE PER DENTE .CHI FA DA SE FA PER TRE

    • Sorvolando gli errori grammaticali (anno senza H fa paura), magari scritti un po’ di fretta, temo che lei Simone dimentichi qualcosa di più importante: ciò che è sovrana nel nostro paese è la legge, e la legge non è quella del “taglione”, in vigore qualche migliaio di anni fa. I far west è bello nei videogame, non nelle democrazie. Saluti

  8. sgrz

    Nel frattempo veniamo a sapere che la frase incriminata era stata tradotta male e che probabilmente il marocchino con la scomparsa della povera Yara non c’entra nulla.

    Yara Gambirasio e la xenofobia: ma se Brembate fosse una nuova Erba?

    • Purtroppo questo fatto conferma solo ciò da noi qui riportato ma non ha permesso di trovare Yara…

  9. Mohammed Bajrami

    anche li italiani delinquono!
    ma questo stranamente non ferma il crescente razzismo degli italiani e i migranti diventano capri espiatiori

    ITALIA STATO RAZZISTA!!!