Alessandra, dottoranda senza futuro - Diritto di critica
“Amo la letteratura e così tre anni fa ho deciso di iscrivermi al dottorato di ricerca in lettere”. Con occhi malinconici, in un grigio vagone della metropolitana romana, Alessandra G. racconta la sua storia. “Dopo la laurea non sapevo cosa fare. Mi è capitata questa occasione è ho deciso di coglierla al volo. D’altronde oggi chi ti paga quasi mille euro al mese?”
Alessandra è una ragazza minuta dai grandi occhi verdi vivaci, ma sul suo viso c’è tutta l’inquietudine per quello che verrà dopo. Prova a sorridere ma non c’è molto che possa renderla felice. “Da gennaio non avrò più la borsa di dottorato per questo mi dovrò sbrigare a completare la mia tesi”. E Poi? “Non lo so, io non so cosa potrò fare. All’Università non c’è nessuna speranza di entrare come docente o come ricercatore”.
Tra poco il suo ateneo, a cui lei ha dedicato tempo e risorse, la lascerà al suo destino. Nessuna possibilità di rimanere in università con uno stipendio: “Ho 28 anni, non posso rimanere lì come cultore della materia, una formula piacevole per dire ricercatrice non retribuita”.
Così Alessandra si morde il labbro e guarda per un attimo del vuoto. Non aspetta nemmeno l’ovvia domanda che segue: “Non so chi me l’abbia fatto fare, se tornassi indietro forse non riprenderei la stessa strada, anche se, essendomi laureata in lettere, non sarei mai riuscita a guadagnare gli stessi soldi di questi tre anni”, che sono comunque una miseria.
Il vagone della metropolitana prosegue nel tunnel mentre la sua testa, ancora assonnata, oscilla silenziosa tra frenate e accelerazioni. “Sto andando in biblioteca, devo finire il mio lavoro”. Si aprono le porte e con un mesto sorriso saluta, mentre svanisce nel fiume di persone verso le scale mobili.
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non capisco il senso di questo articolo……
1) la ragazza fa il dottorato da 3 anni? giusto? quindi nno è che le tolgono la borsa….semplicemente ha finito il dottorato….
2) perchè non ci dite qualcosa di più? sono sicuro che la ragazza in questione sia molto intelligente….ma non date dettagli….sa la lingue? ha fatto stage? o pensate he sia sufficente che studi perchè le venga dato un lavoro?
3) questo è giornalismo o pietismo?
4) mille euro una miseria???? questa frase è uno schiaffo alla povertà!
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Alessandra deve sapere che lei fa questo dottorato con mille euro al mese,(e condivido con diego che è uno schiaffo alle famiglie che vivono in 3-4 persone con la stessa cifra) ma ci sono ragazzi che fanno lo stesso lavoro senza borsa,e non perchè hanno meno capacità ma perchè non hanno un professore che li sostiene, e di conseguenza non avere questi famosi mille euro al mese.Una di queste è mia figlia ,che per portare avanti il dottorato deve lavorare come commessa.
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Per me non é stato neppure questione di provare, nonostante la laurea in tempi minimi (4 anni invece che cinque,) e a pienissimi voti, la conoscenza di quattro lingue moderne (e tre antiche) e una pubblicazione; mi é stato subito fatto chiaro che nel mio Ateneo non ci sarebbe stato posto per me (forse senza borsa, ma non era detto) e che me ne sarei dovuta andare a cercar fortuna da un’altra parte.
Così io ed i miei due relatori ci siamo rimboccati le maniche e adesso da due anni sono in Inghilterra (con borsa), dove le prospettive non sono più rosee, ma quanto meno c’é un minimo di spiraglio -sia nell’accademia che nella possibilità di trovare un lavoro in altri settori- in più anche per chi come me fa materie umanistiche.
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