Futuro arabo per la Roma? A Natale il nuovo proprietario - Diritto di critica
Sei candidature per l’acquisizione dell’As Roma. Scaduta la mezzanotte del 3 novembre, termine ultimo per la presentazione delle offerte non vincolanti, la vendita della società giallorossa comincia ad assumere contorni più certi. Sull’identità dei pretendenti, ai quali si aggiungono due realtà ritenute da Unicredit meno credibili, sono filtrate le prime indiscrezioni.
In vantaggio, anche se è improprio parlare di posizione privilegiata in attesa della data room (seconda fase di compravendita), ci sarebbe il fondo sovrano di Abu Dhabi Aabar, che recentemente ha acquistato il 4.99% di Unicredit, seguito dalla candidatura dell’imprenditore farmaceutico Giampaolo Angelucci. Sarebbe quest’ultima, secondo gli exit pool, a rappresentare l’Italia nella corsa all’acquisto della Roma, ma non sono escluse sorprese. C’è chi parla di un’ulteriore cordata nazionale sulla quale ci sarebbe il massimo riserbo. Sul fronte estero, oltre al fondo sovrano degli Emirati Arabi, non è da escludere quello libico riconducibile alla Lia, del colonnello Gheddafi.
Cambiando continente quasi sicura è la presenza, tra le offerte non vincolanti pervenute sul tavolo dell’advisor Rothschild (incaricato da Unicredit per la vendita della società giallorossa), di un gruppo asiatico, più precisamente cinese, che da tempo aveva manifestato grande interesse ad investire nel calcio italiano. Le restanti offerte sarebbero da ricondurre a due realtà statunitensi: molto probabile che una di queste sia il gruppo Fisher, con un patrimonio stimato di 1,5 miliardi di euro, proprietario dei marchi di abbigliamento Banana Republic e Gap.
Ancora da valutare l’uscita di scena (c’è chi dice tattica per il momento) del magnate farmaceutico di professata fede romanista, Francesco Angelini, che avrebbe dovuto presentare un’offerta in ticket con il fondo Clessidra. Confermato anche l’affievolimento dell’interesse del noto imprenditore egiziano delle telecomunicazioni Sawiris.
Bocche cucite anche su eventuali offerte da parte di imprenditori russi. A cominciare da Leonid Fedun, già proprietario dello Spartak Mosca.
Entro l’inizio della prossima settimana Unicredit, la famiglia Sensi con il presidente della Roma Rosella e Rothschild procederanno, sotto la supervisione delle istituzioni locali, alla selezione delle offerte pervenute. Ancora da chiarire il loro valore, che dovrebbe comunque aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro. L’acquirente sarà tenuto, dopo aver acquisito il 67% delle azioni in mano ai Sensi ed a Unicredit, a lanciare l’OPA sul restante 33% sparso sul mercato tra i piccoli azionisti.
Dopo la prima fase, esaurita il 3 novembre scorso, Unicredit, Sensi e Rothschild dovranno decidere come dovranno impostare la fase 2 dell’asta. Al vaglio ci sono due ipotesi: o selezionare una short list di 2-3 finalisti (scelti anche in base alla progettualità futura, comprensiva della costruzione del nuovo stadio), oppure andare avanti con i sei pretendenti, dando accesso a nuove indicazioni rispetto a quelle contenute nelle carte dell’information memorandum spedite a 12 soggetti da parte dell’advisor Rothschild. La scelta delle modalità della fase 2 dipenderà soprattutto dalle valutazioni delle proposte ed in ogni caso la procedura dovrebbe prevedere almeno altre tre settimane di tempo per sciogliere le riserve ed arrivare alle offerte definitive. Unicredit vorrebbe che la partita fosse chiusa prima di Natale.
In Borsa il titolo del club giallorosso è rimasto ben sopra la base d’asta fissata dai Sensi ed Unicredit per la cessione: la capitalizzazione si è attestata oltre i 160 milioni di euro, contro i 150 previsti. Questo è un chiaro segnale che il mercato scommette sul lancio dell’OPA in caso di nuovi compratori. Nel pomeriggio del 3 novembre, poche ore prima che chiudesse il termine per la presentazione delle offerte non vincolanti, il titolo dell’As Roma a Piazza Affari aveva ceduto lo 0,24%, chiudendo a 1,231 euro.
I bookmaker inglesi, e non solo, sono molto interessati al futuro societario della Roma. Gli scommettitori d’oltremanica puntano sull’acquisizione da parte di una cordata di imprenditori romani. Bet1128 quota a 1,75 la possibilità che il club, entro il 2011, passi ad Angelucci & Co. Per gli investitori esteri la proposta sale a 3,50. Per il momento non è ancora contemplata l’ipotesi famiglia Sensi bis.
Secondo le previsioni bisognerà aspettare fino a Natale. Nel 2011 la Roma potrebbe avere un nuovo proprietario.
Ed i tifosi si augurano che sia facoltoso.