Manca l'anestetico: in California sospese le morti di Stato - Diritto di critica
Non la politica né le associazioni, in California la pena capitale si ferma perché è andata esaurita l’ultima dose di Sodium Thiopental, l’anestetico in grado di lenire le sofferenze della morte durante l’iniezione letale. Dopo il caso di Teresa Lewis, la ‘Sakineh americana’ uccisa in Virginia il 23 settembre scorso anche se considerata disabile psichica, e di Brandom Joseph Rhode, giustiziato lunedì notte in Georgia dopo aver tentato il suicidio in carcere, in Calfornia è saltata – almeno per il momento – l’esecuzione di Albert Greenwood Brown, un nero di 56 anni condannato per lo stupro e l’uccisione di una ragazza nel 1982.
Sospensione che potrebbe essere protratta a tempo indeterminato. L’ultima dose della California di anestetico, infatti, è scaduta il 30 settembre scorso. La difficoltà di reperimento del farmaco ha già bloccato le esecuzioni in più di uno Stato americano e altri si troveranno a tempi brevi nella stessa condizione. La società che lo produce, la Hospira Inc di Lake Forest, nello Stato dell’Illinois, ha annunciato che altre confezioni del farmaco non saranno disponibili prima del prossimo gennaio. «Una sospensione della pena di morte per motivazioni farmaceutiche – spiega a Diritto di Critica Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International – è improbabile. Se questa società decide, per obiezione di coscienza, di non fornire più il farmaco per le esecuzioni, ci si attrezzerà per commissionarlo ad altre case farmaceutiche, anche all’estero».
Quella di Brown sarebbe stata la prima esecuzione in California in cinque anni: nel 2006 infatti un giudice federale aveva temporaneamente sospeso le esecuzioni perché il metodo dell’iniezione tramite l’utilizzo di tre farmaci differenti pareva violare l’ottavo emendamento della Costituzione, che vieta qualsiasi ‘punizione crudele e fuori dal comune’. In ben sette casi –su un totale di undici in California da quando la pena capitale è stata reintrodotta negli Stati Uniti nel 1977- era stato segnalato che la prima iniezione di anestetico non aveva funzionato correttamente, esponendo il condannato ad un livello di dolore ben oltre quello previsto dalla Costituzione. «Nell’iniezione letale – continua Noury- oltre all’anestetico vengono utilizzati due farmaci che provocano l’arresto muscolare e l’arresto cardiaco. Il primo è stato messo al bando anche da molte associazioni veterinarie perché considerato troppo doloroso».
Il 24 settembre scorso tuttavia il giudice Jeremy Fogel aveva annunciato la riapertura delle esecuzioni nello Stato, annullando di fatto la moratoria: decisione che aveva scatenato non poche polemiche e spinto il governatore della California, Arnold Schwarzenegger, a chiedere la sospensione per 45 ore della condanna nei confronti di Brown, permettendo così agli avvocati un nuovo ricorso. La condanna è stata poi ulteriormente rimandata da una Corte d’Appello Federale che ha chiesto di riesaminare la sentenza, e questo rinvio potrebbe ora durare molto più del previsto.
«L’opinione pubblica americana – spiega ancora Noury- è in larga parte ancora favorevole alla pena di morte, e chi è interessato a un ruolo istituzionale sa che il tema porta molti consensi. Si spera – conclude – che questo episodio legato al farmaco metta in evidenza come nessun metodo per mettere a morte una persona sia umano».
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Menomale che Schwarzenegger di origine austriaco abita in america e non in europa mi sembra un discendete di Hitler…
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