La politica dei troll - Diritto di critica
- Redazione+
- 18 Settembre 2010 Aggiungi questo articolo al tuo Magazine su Flipboard
Il “metodo Boffo“, le frasi sull’Aquila definita “città morente” ancor prima del terremoto, gli insulti e le accuse al presidente della Camera. La politica italiana si comporta come i tanti – troppi – troll che popolano il mondo virtuale di internet e dei social network. I cosiddetti “rompiweb”, come li ha definiti l’Espresso.
Fenomeno esclusivamente virtuale, il troll si insinua sulla rete portando avanti messaggi fastidiosi, di alcuna importanza o interesse per chi la frequenta, disturbando di proposito una qualsiasi conversazione o dibattito, cercando non un confronto ma lo scontro, con un solo scopo: scatenare una reazione, seppur negativa.
Vi sarà capitato di vedere qualche gruppo su Facebook puntualmente segnalato, quali: “giochiamo al tiro al bersaglio contro i bambini down“, “viaggio ad Haiti per necrofili” o le solite fan page dei peggiori individui, a partire dalle maestre dell’asilo di Pistoia per arrivare a Svastichella, che accoltellò un ragazzo gay a Roma nel 2009. La reazione degli utenti spesso è spropositata e non capita di rado che anche qualche giornalista abbocchi.
Quando si invoca il metodo Boffo per Gianfranco Fini, oppure quando si dichiara alla Camera che l’Aquila era una città morente già prima del terremoto che ne ha certificato la morte civile o ancora quando si legittima l’uso del proprio corpo per entrare in politica, si lanciano messaggi sempre provocatori, fastidiosi per le “vittime”, cercando di scatenare una reazione certamente non positiva, come la querela del sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, o la puntuale quanto inutile controdichiarazione di esponenti dell’opposizione, caduti nella trappola. È lo stesso meccanismo che usano i troll per colpire l’emotività delle persone, offendere e provocare nel lettore o ascoltatore reazioni che, si spera, non sconfinino oltre la semplice risposta verbale.
È difficile distinguere, alla fine, il messaggio di un troll che cerca di farsi notare scrivendo qualcosa di offensivo, dal commento di qualche onorevole che, pur di finire sui media, lancia nell’etere la stessa provocazione. Ed è forse questa la questione più preoccupante.
Approfondisci
Dalla Camera, l’opposizione che non ti aspetti. I Finiani? No, Di Pietro.... 30 Settembre 2010 | Leonardo Mangini
Primavere arabe, la rivoluzione “reale” diffusa grazie ai social network... 14 Giugno 2011 | Maria Chiara Cugusi
Erdogan e la rete. La Turchia nella spirale della censura... 29 Marzo 2014 | Giovanni Giacalone
Dal SOPA originale al Sopa nostrano, il governo italiano contro il web... 25 Gennaio 2012 | Emilio Fabio Torsello
Capaci 30 anni dopo: chiedi chi erano Falcone e Borsellino
23 Maggio 2022 | Arianna Pescini+Nei ricordi di una bambina di dieci anni sono immagini alla televisione ripetute, voci sommesse, preghiere, occhi increduli. Poi, crescendo, studi, ti informi, leggi, e capisci che quella “strana” storia narrata anche nelle serie tv è drammaticamente reale: è … Read More
Riforma Costituzionale, ecco cosa cambia se vince il Sì
11 Ottobre 2016 | Paolo Ribichini+Dal superamento del bicameralismo perfetto alla cancellazione del Cnel. Piccola guida per un voto consapevoleRead More
Videogallery
Sanremo, Bugo lascia Morgan sul palco – VIDEO
8 Febbraio 2020 | Redazione+A notte ormai fonda Morgan cambia il testo della canzone in gara, riferendosi al collega, che porta via lo spartito e abbandona il palco. Dopo momenti di imbarazzo (arriva anche Fiorello per cercare di andare avanti), Amadeus li squalifica in … Read More