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Diritto di critica | December 22, 2024

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Milan, elezioni e calciomercato - Diritto di critica

Milan, elezioni e calciomercato

Pochi giorni fa il giornale brasiliano on-line Terra Magazine pubblicava un articolo titolato : «Robinho, il nuovo acchiappavoti di Berlusconi». Il pezzo,  scritto dalla loro corrispondente romana Vera Gonçalves de Araújo metteva a confronto la notizia degli ultimi colpi di mercato della società calcistica del premier italiano con il loro possibile utilizzo politico:

«Berlusconi è euforico perché è convinto che l´arrivo dei due campioni, il brasiliano Robinho e lo svedese Ibraimovich, possa rilanciare le possibilità del Milan e del PDL, più che qualsiasi altra cosa nella campagna elettorale anticipata, visto che è già quasi sicuro che le elezioni si terranno a marzo del’anno prossimo. Dimostrerà così ancora una volta che la vecchissima strategia inventata da Giulio Cesare del “panem et circenses”, funziona sempre. Nonostante la disoccupazione, la stagnazione dell’economia, e la crescita quasi nulla del PIL, se il Milan tornerà a vincere tutto andrà per il verso giusto grazie a Robinho, Pato, Ronaldinho e Ibraimovich».

La giornalista citava inoltre i dati del sondaggista Luigi Crespi che mostravano un filo sottile che legava la squadra del Cavaliere e il suo partito («se il Milan perde Berlusconi perde; e se il Milan vince il suo proprietario esce vittorioso da qualsiasi elezione») e del 20-25% dei suoi tifosi scontenti che non voterebbero più Popolo delle Libertà. Una situazione che andrebbe ad incidere  a livello nazionale con una perdita del 2% di voti.

Il collegamento urne = mercato calcistico è stato fatto anche da altri due illustri personaggi come Carlo Freccero e Giovanni Sartori. L’ex direttore di Rai Tre spiega che «la campagna acquisti del Milan è il segnale che si vota. Comprare grandi campioni è una mossa di marketing molto seduttiva, alla riconquista di un elettorato che in questi anni Berlusconi aveva spartito sempre più con la Lega. Avrà un effetto non solo nei confronti dei tifosi rossoneri, ma anche verso tutti gli altri». Il politologo toscano pensa invece che «l’equazione mercato-urne si risolverà in primavera. Certo è un modo per fare bella figura, non gli nuoce di certo. Fa parte del personaggio, della sua campagna di visibilità mai interrotta. […] Bisogna vedere quanti gol faranno».

Una cosa è certa. Era da anni che i tifosi milanisti sognavano diversi colpi di mercato come quelli effettuati nelle ultime settimane. Incredibile è pensare che solamente un anno fa la società era in procinto di essere ceduta. Secondo il Corriere della Sera del 9 ottobre 2009 Berlusconi «decise di assecondare le pressioni a vendere che gli arrivavano dai figli affidando la valutazione economica del club a un suo fedelissimo, Francesco Barbaro, chief financial officer di lungo corso con esperienze in Rinascente, Farmitalia, Benetton prima di arrivare, sul finire degli anni Novanta, in Mondadori e poi in Medusa, la società di produzione e distribuzione cinematografica della Fininvest».

Pressioni di famiglia svanite un anno dopo, forse smorzate dall’approvazione nel maggio scorso del decreto incentivi. Il suo «articolo 3 , infatti, si applica alla perfezione al contenzioso dell’azienda di Segrate (Mondadori, famiglia Berlusconi n.d.r.) che, utilizzando tale norma e pagando al Fisco 8,6 milioni di euro, metterebbe una pietra tombale sul processo tributario in cui le sono contestati 173 milioni di euro di imposte evase». Un legge che l’opposizione in toto ha subito definito “ad personam” e che ancora una volta, secondo Filippo Penati del Pd  fa «emergere l’enormità del conflitto di interessi del presidente del Consiglio e la natura corporativa di un governo che si preoccupa degli interessi del premier dimenticando gli italiani». Accuse rincarate anche dal sen.  Felice Belisario (IdV): «La famiglia Berlusconi, utilizzando una legge fatta dal Governo Berlusconi e approvata dalla maggioranza parlamentare di Berlusconi, ha risparmiato in un botto circa 164 milioni di euro».

Il risparmio di 164 milioni di euro di tasse rende così i  24 milioni spesi per Ibrahimovic e i 15 per Robinho non più un vero sacrificio, anzi. Peccato solo per i tifosi avversari.

(foto SportMediaset)

Comments

  1. Appena il MIlan ha annunciato l'acquisto di Ibrahimovic ho subito pensato che ci fosse qualcosa dietro. Il nostro caro Silvio non spende mai soldi per la sua squadra se non ha un secondo fine… Poi quando è arrivato anche Robinho è stata ancora più lampante la cosa….
    E non è di certo la prima volta che Berlusconi utilizza il Milan come mezzo di propaganda elettorale: vi ricordate prima delle amministrative ed europee del 2009 cosa ha fatto con Kakà?
    Prima lo ha dichiarato incedibile, rifiutando offerte milionarie e poi, subito dolo le elezioni Kakà è andato al Real Madrid…tanto ormai al suo scopo non serviva più….
    Quello di fine agosto è l'ennesimo colpo per correre ai ripari in caso di eleizoni anticipate. Eleizoni che non è sicuro di vincere…e qualche milione di tifosi milanisti fa sempre comodo, no?

    • Da tifoso milanista, per mesi decisamente arrabbiato con la dirigenza, non posso che prendere atto delle scelte imprenditoriali e sportive del mio club mai casuali e sempre legate a scenari politici. Non sono del tutto sicuro che sport e politica debbano intersecarsi in maniera così pericolosa e plateale.

      • V3N0M

        il fatto è che kaka è stato anche un affare sportivo sotto tutti gli aspetti, secondo me qui a livello sportivo non è stato fatto un buon lavoro..

  2. titty_pop

    il papa soffre di diarrea cronica…

  3. GioP

    Certo che schifo che un presidente del consiglio possa fare campagna elettorale con una squadra. Io vivo in Irlanda e seguo un po’ la vita politica inglese, li’ un conflitto di interessi di questo tipo non verrebbe mai accettato… e se ci pensate, come e’ possibile che lo sia! Ma questa ormai e’ l’Italia, sono riusciti a cambiare la percezione della normalita’ da parte della gente…