L’Aquila dimenticata in piazza a Roma, tra manganellate e promesse - Diritto di critica
Piazza Venezia chiusa su due lati e i manifestanti che pressavano per entrare su via del Corso. È stata questa la scena che si è presentata verso le 10.30 di ieri a quanti hanno seguito la protesta dei cittadini aquilani. La situazione era esplosiva fin dai primi minuti: camionette di traverso all’ingresso di via del Plebiscito e di via del Corso, traffico in tilt, manifestanti che spingevano per raggiungere piazza Montecitorio. Di lì a poco sono seguite le manganellate delle forze dell’ordine sui manifestanti. A bocce ferme, l’impressione che resta è di una tensione voluta e cercata da parte delle istituzioni, volta a far degenerare la situazione in un caos tale da poter etichettare i manifestanti come “facinorosi”.
Ma andiamo per gradi. Dopo i primi spintoni con le forze dell’ordine all’altezza di piazza Venezia, grazie alla mediazione del deputato Pd Lolli, la manifestazione riesce ad avanzare su via del Corso ma viene fermata dalle camionette a un isolato di distanza da piazza Colonna. Tutti fermi, costretti nel budello di vie e viuzze del centro storico, senza possibilità di avanzare né muoversi sui lati. La tensione sale, i cittadini protestano, vogliono far sentire la loro voce sotto i luoghi del potere politico e legislativo del Paese. Partono le prime manganellate, a farne le spese una giovane praticante giornalista e alcuni aquilani. In piazza arriva il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che, cellulare alla mano, parla con il questore della Capitale: la manifestazione può avanzare e viene fatta defluire lungo i bordi di una piazza Colonna blindatissima.
Inizia la passerella dei politici: Bersani, la Bonino, l’opposizione si fa inquadrare insieme ai manifestanti e viene sonoramente criticata. I terremotati non guardano in faccia a nessuno. Chiedono a gran voce una veloce ricostruzione, agevolazioni fiscali e una tassa di scopo, così come è stato per le precedenti sciagure che hanno colpito l’Italia. «Le vostre promesse – dicono alcuni manifestanti da un microfono – si aggiungono a quelle che già avete fatto nei mesi passati, vogliamo i fatti». E mentre le ore scorrono via sotto un sole cocente, nessun rappresentante del Governo si azzarda a mettere il naso fuori dai Palazzi. Poco dopo la manifestazione scivola verso piazza navona, non senza qualche tafferuglio nei pressi di via del Plebiscito, all’altezza di Palazzo Grazioli.
Sotto palazzo Madama, lo schieramento di forze è imponente: un pulmann carico di poliziotti, dodici furgoni blindati, dieci camionette e numerose volanti. Gli agenti sono in tenuta antisommossa. Una cittadina romana si ferma ed esclama: «guardando questo spiegamento di forze mi chiedo i politici da chi debbano difendersi. Gli aquilani sono cittadini italiani non pericolosi terroristi».
Intervistato da Studio Aperto questa mattina, il premier Silvio Berlusconi ha liquidato la questione dei terremotati addossando le responsabilità per la mancata ricostruzione agli enti locali: «Non ho ancora visto il resoconto delle forze dell’ordine ma mi pare che ci sia stata molta strumentalizzazione. Noi abbiamo fatto come governo un intervento immediato ed efficace dopo il terremoto. La ricostruzione spetta agli enti locali, al comune e alla regione. Il governo doveva dare i finanziamenti, cosa che è stata fatta finora. Il governo – ha proseguito Berlusconi – ha fatto il miracolo per come è intervenuto subito dopo il terremoto, come nessun altro paese è riuscito a fare dopo una catastrofe naturale. In meno di 10 mesi abbiamo dato una casa a chi l’aveva persa». Eppure, proprio il cancello di Palazzo Grazioli ieri è stato chiuso dalle forze dell’ordine «per precauzione». O per paura.
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(Fotografie: E.F.Torsello)
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Chissà cosa ne pensano i terremotati irpini, oppure di gemona o di altri terremoti o sciagure precedenti che sono stati anni dentro dei container o nelle roulottes. Da madre le dico che forse un tetto, anche se in un lontano residence tutto spesato, mi sarebbe stato più che bene al posto del container e anche un appartamento in una palazzina nuova in un quartiere senza bar (dichiarazione di un aquilano durante una puntata di Santoro che si lamentava che nel nuovo quartiere non c'era un punto di ritrovo comune). Non parliamo poi dei terremotati di Haiti ….. a volte ci si lamenta del brodo grasso e ci si lascia strumentalizzare da politici che utilizzano le disgrazie per farsi pubblicità. E questo è comune ad entrambi gli schieramenti politici!
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Dire che questo Governo non abbia aiutato la popolazione aquilana sarebbe una menzogna. Sottoscrivere i proclami del Premier che parlano di un "miracolo" però sarebbe altrettanto ipocrita e fasullo. E' stata montata ad arte una campagna promozionale sull'Abruzzo per le elezioni regionali, con servizi ad hoc delle televisioni del Premier e "passeggiatine sulle macerie" da parte dei Ministri. Perfino il G8 è stato spostato dalla Maddalena (a fronte di milioni di euro già investiti) e riorganizzato all'Aquila.
Si è poi scoperto tutto il sistema della cricca, il coinvolgimento di Bertolaso con figuri dall'oscuro passato e interessi economici fortissimi nelle aree terremotate. Insomma, quando gli aquilani (per la seconda volta) tornano a Roma a gridare "italiani vi hanno preso per il culo", io qualche minuto del mio tempo lo spreco ad ascoltare le loro storie.
Chissà che oltre all'idea di "ingrati" che qualche politico vuol far attribuire a queste persone non si scopra davvero che i governanti hanno fatto un giochetto di prestigio (anche se noi già lo sappiamo).
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cara Stefania Brogi il tuo livore mi fa rabbrividire…
Ma come ti permetti di fare dei paragoni fra disperati….
sono un'aquilana che ha perso il marito, che non è costata un solo Euro alla collettività,
che fortunatamente ha un lavoro ma va avanti con grandissima difficoltà…come tutti…
Qui il significato della parola DIGNITA' la conosciamo, anzi mi pare di ricordare che per questo siamo stati ammirati da tutto il mondo…
Sai la disperazione, per capire che sapore ha, bisogna viverla sulla propria pelle…
potrei augurarti la mia stessa sorte, ma, credimi, sarei troppo perfida…..
leggere certi commenti mi fa vergognare di essere italiana……Invece sono FIERISSIMA di appartenere ad una terra ferita a morte, piena di storia, forte e gentile e ad un popolo che nel proprio DNA ha L'ORGOGLIO E LA DIGNITA' ….
Sbaglio o il "diritto alla sopravvivenza" è garantito dalla costituzione ???
ah pensi che noi aquilani non lo meritiamo ???
Bene, allora ci trasferiremo tutti ad Haiti.VERGOGNA!!!!!!
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Abbiamo perso tutti in quella tragedia, forse qualcuno molto molto di più di altri, ingiustamente. Non è possibile alleviare il dolore altrui con delle semplici parole di uno sconosciuto, ma vorrei perlomeno, nei limiti delle mie possibilità, che il mio rispetto e il mio affetto di tuo concittadino possano giungere intatte ai tuoi occhi.
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