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Diritto di critica | November 5, 2024

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Corruzione +229%. E' l'Italia del fare - Diritto di critica

E’ un’Italia dei bei tempi di tangentopoli quella che si mostra senza pudore sulle prime pagine dei giornali nazionali. Una cloaca senza nemmeno il deodorante, dove uomini di potere ed imprenditori sono gelatinosamente invischiati in affari indecenti. Gelatina, esatto. Dal primo articolo di giornale dove si citava questa parola è pressoché impossibile levarsi dalla mente l’immagine di un sistema appiccicoso, lercio e malavitoso, celato sotto i buoni propositi e gli spot elettorali di questo o quel politico.

«I pm dovrebbero vergognarsi», tuona il Premier Berlusconi, preoccupato per le sorti giudiziarie del suo “golden boy”, il figlio adottivo che con la nomina a sottosegretario (e un lauto stipendio) è diventato da mesi l’immagine del “belusconismo pulito“, rinnovato, distante da quelle accuse di mafia e dalle incessanti richieste di dimissioni. E i politici? I grandi burattinai celati dietro ad ogni affare maleodorante, loro non dovrebbero vergognarsi? Forse sarebbe chiedere troppo ad uomini senza dignità ne coscienza, ma dimettersi dai loro incarichi pubblici sarebbe già un gran passo avanti rispetto all’imbarazzante situazione attuale.

Lavorare in deroga”. E’ questo l’aspetto peggiore e il fulcro del problema emerso dallo scandalo. In deroga, ossia “fate quello che volete basta che lo fate in fretta“. C’è un terremoto? Chissenefrega della copertura finanziaria delle opere pubbliche, della trasparenza dei conti e degli appalti, delle infiltrazioni mafiose o degli sciacalli. Bisogna agire, quel che sarà… sarà.

E’ questa mentalità che sta alla base dello scandalo che sta travolgendo una sempre efficiente organizzazione pubblica come la Protezione Civile. Ad essa si imputano colpe che purtroppo non sono nemmeno sue, poichè le decisioni vengono dall’altro, e in alto ci stanno loro, i politici. Infatti sono state 500 le ordinanze inoltrate da Guido Bertolaso dal 2002 nelle quali compaiono certamente situazioni di rara gravità, come il terremoto in Abruzzo, ma anche eventi sportivi e il fiasco del G8 alla Maddalena, dove la fretta è stata trasformata sulla carta in urgenza.

Ed è proprio lì, dove l’emergenza è stata creata con una firma, che i malviventi hanno tratto i maggiori benefici. Gli organi di controllo, ossia in questo caso il Governo, sono stati totalmente inadeguati, e si spera, solo per incompetenza delle preposte figure. L’inchiesta di Firenze sta portando alla luce una fitta rete di nomi che, nel miglior stile mafioso, sta facendo impallidire gli agenti del ROS e inorridire milioni di persone. E la rabbia cresce all’apprendere dalle carte che Gianni Letta sta mentendo quando sostiene che gli imprenditori malavitosi coinvolti nelle intercettazioni «non hanno mai messo piede a l’Aquila e non hanno avuto né avranno un euro di lavori». 3 giorni dopo il sisma avevano già gli appalti firmati tra le mani. Più rapidi dei soccorsi, complimenti.

Intanto in questi giorni è stata divulgata una statistica da parte del procuratore generale Mario Ristuccia e del presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell’anno giudiziario: corruzione +229%, concussione +153%. Applausi.

«La corruzione – scrive Ristuccia – dilaga nella pubblica amministrazione: il Ministero dell’Interno, i Comandi dei Carabinieri e della Gdf, nel solo periodo gennaio-novembre 2009 hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all’anno precedente». Lazzaro aggiunge che «E’ poi assai grave la mancanza di anticorpi nella P.A. contro le condotte illecite individuali che causano offuscamento dell’immagine dello Stato e flessione della fiducia che la collettività ripone nelle amministrazioni e nelle stesse istituzioni del Paese. Se le pervicaci resistenze che questa patologia sembra opporre a qualsiasi intervento volto ad assicurare la trasparenza e l’integrità nelle amministrazioni possono dirsi essere una sorta di ombra o di nebbia che sovrasta e avvolge il tessuto più vitale operoso del Paese, non si può fare a meno di notare che l’oscuramento resta tuttora grave, non accenna neppure a dissolversi o a flettere nella sua intensità ispessita». Un quadro allegro insomma, in cui la corruzione si è sostituita ai tradizionali meeting di lavoro.

Mi incuriosisce parecchio la risposta del governo a questi dati. Mi sarei aspettato come minimo un finanziamento d’urgenza (in questo caso doveroso) alle forze dell’ordine. Invece il Premier ha rilanciato la sua idea più criticata dopo il lodo Alfano: «bavaglio alle intercettazioni».  Italiano non vede, governo non duole? Forse ad uno dei tanti condannati nelle file del governo potrebbe tornare molto utile spegnere qualche microfono. Agli italiani decisamente no.

Approfondimenti: l’analisi della “cricca Bertolaso” – L’Espresso.

Comments

  1. Il governo è pronto ad inasprire le pene per i reati di corruzione con un apposito provvedimento che sarà presentato nel prossimo Consiglio dei ministri. È quanto annuncia il premier Silvio Berlusconi, in un’intervista a due cronisti nel suo studio di palazzo Grazioli.

    Fa nulla se proprio lui è indagato per corruzione… DETTAGLI. 8O