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Diritto di critica | November 5, 2024

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La lega e la battaglia contro l'Islam - Diritto di critica

«Noi siamo antislamici! E’ una grande battaglia di civiltà della Lega, questa! […] Non possiamo permettere che gli islamici ci colonizzino!». All’interno del clima sociale e politico attuale non è insolito udire frasi così chiaramente amorevoli. Tuttavia, il fatto che tali parole non siano state pronunciate da ragazzini ad un raduno leghista, ma dal capogruppo provinciale della Lega Nord di Trento, Alessandro Savoi, fa quantomeno riflettere. O dovrebbe. Purtroppo ormai frasi così banalmente insensate sono diventate parte integrante del baglio culturale italiano, tanto da risultare addirittura scontate e, perché no, persino normali.

La battaglia di Savoi, esplicitata nella lettera che giovedì 7 gennaio 2010 il capo del Carroccio trentino ha invitato al presidente del consiglio della provincia autonoma, Gianni Kessler, riguarda la presenza di donne di fede islamica presso l’impresa di pulizie che si occupa degli uffici della Lega Nord. «Nei nostri uffici non devono entrare donne delle pulizie di fede islamica. [… ] Negli uffici leghisti, solo lavoratori della nostra fede e della nostra terra»; così Savoi ha spiegato le motivazioni della lettera. Tutto nasce dal fatto che, la mattina del 5 gennaio 2010, il consigliere Claudio Civettini ha trovato l’addetta delle pulizie appisolata sulle sedie nel corridoio: la donna indossava il velo, ed era quindi chiaramente di fede islamica. Il fatto che presso la cooperativa PovoCoop81, che ha la gestione dell’appalto fino alla fine del 2010, ci fossero lavoratori extracomunitari, era rimasto fino a quel momento sconosciuto al gruppo di Savoi, che si è poi prontamente scagliato contro l’ingiustizia e gli “islamici colonizzatori”.

La ditta in questione, tramite il presidente Alessandro Barbacovi, difende non solo la donna (“onestissima, gran lavoratrice”), ma la libertà di tutti i suoi lavoratori; la cooperativa, spiega ancora Barbacovi, applica il contratto nazionale delle pulizie e le normative sull’immigrazione e sugli appalti, pertanto la fede religiosa o la provenienza degli addetti ai lavori non ha alcuna valenza ai fini dell’attività. La cooperativa ha a contratto all’incirca 150 dipendenti, di cui diversi leghisti e 30 extracomunitari, anche di fede islamica. «Se una persona svolge bene il proprio lavoro, non esiste problema» conclude Barbacovi. Ma Savoi non ci sta. «A pulire gli uffici della Lega, vogliamo gente trentina, cattolica». E ancora, irremovibile: «Un conto è un lavoratore edile musulmano, un conto è un islamico che entra nel mio ufficio». Tanto per rimarcare la posizione che, nella gerarchia sociale di stampo leghista, dovrebbero avere i non-italiani, i non-cattolici, i non-del-nord, e via dicendo.

Il fatto che ad erigersi a difesa del cattolicesimo siano persone sposate con rito celtico ed inneggianti a guerre di razza, fa quasi ridere. Per non piangere. Questo episodio si inserisce infatti all’interno di un processo di discriminazione sistematico portato avanti dalla Lega Nord – con ben pochi freni da parte di altri gruppi politici – in maniera sempre più incontrollata e violenta, con il beneplacito, per non dire approvazione, anche di diverse branchie strenuamente religiose del mondo cattolico, troppo preoccupate dalla presunta minaccia islamica al cristianesimo per accorgersi della contraddizione insita nel dualismo che unisce il leghismo al cattolicesimo – ovvero una dottrina politica fondata sulla denigrazione sistematica del diverso in ogni ambito della vita sociale e civile, ad una religione che dovrebbe professare valori universalmente validi di dignità, fratellanza e rispetto. Sebbene alcuni parroci locali stiano prendendo posizioni sempre più nette nei confronti di certi atteggiamenti palesemente xenofobi, essi rimangono sempre gocce nell’oceano, in un mare di ignoranza e pregiudizi che sembra sommergere sempre di più soprattutto il Nord Italia; è di poche settimane fa la vicenda del “White Christmas”, a Coccaglio, nel bresciano, con l’obiettivo di espellere dal comune tutti gli stranieri irregolari entro Natale, setacciando casa per casa il paese; sempre recente è anche la vicenda di Alzano Lombardo (BG), dove la giunta comunale ha predisposto dei box auto nel centro solo per cittadini italiani, per “preservare la tipicità del centro storico”, oppure quella dei comuni di Chiari e Castelmella (BS), le cui amministrazioni hanno inserito il requisito della cittadinanza dei bandi per i premi di “eccellenza scolastica”. E via dicendo. Significativo ed esplicativo è il reportage girato da Corrado Formigli per la puntata di Annozero del 17 dicembre ’09 proprio nelle zone del bresciano e della bergamasca in cui l’ideologia leghista ha il suo centro di potere :

Questi atteggiamenti possono essere accettati, anzi tollerati da una società civile? Per quanto ancora si sbandiererà il crocifisso come una spada con cui combattere per l’orgoglio nazionale, senza che torni in mente un altro periodo buio della storia italiana? Questi fatti non sono l’ennesimo sintomo di quella discriminazione che, giorno dopo giorno, sembra ricordare sempre di più il clima sociale di settant’anni fa, quel clima che ha dato origine a quel fenomeno dall’evocativo ed agghiacciante nome di olocausto? Non era forse partito anch’esso dall’esclusione progressiva del diverso da qualunque ambito della vita civile, sotto il silenzio delle maggiori istituzioni anche religiose? Per quanto ancora bisognerà aspettare, prima che questi episodi ricomincino a farci indignare e riflettere?

Comments

  1. Beppe90

    Perchè, con tutto il rispetto dei trentini e del lavoro di pulizi ( che lo ha fatto x anni mia mamma), i signori Trentini (Italiani, cattolici e balle varie) si abbasserebbero a fare le pulizie?? io direi di no. Lega, lega pensaci non 1 ma 3000 volte sulle cose che fai…e ricordati che ciò che si dà non è altro che ciò che si riceve!!

  2. erica

    infatti…
    anche se a mio avviso è comunque sbagliato pensare che gli immigrati possano solo fare i lavori che noi disdegnamo (pulizie, manovali, lavoratori agricoli, ecc)…. è come metterli cmq su un piano inferiore…. l’idea che qualcuno possa solo fare lavori umili e qualcun’altro invece sia troppo superiore per farli, beh, è ridicola e imbarazzante, eppure ultimamente c’è sempre più gente che ci marcia sopra…

    • Il discorso è giusto..ma per me non di deve fare in base al lavoro ma alla paga..se al trentino ( o l’italiano..per essere chiaro) lo paghi il giusto…fa anche il lavoro cosi detto “umile”…non è questione di lavoro ma di paga….i datori di lavoro del nord ( tra cui tantissimi leghisti) si lamentano degli extracomunitari ma nelle loro ditte poi chi assumono? gli italiani che chiedono di più (il giusto) o gli stranieri che si accontentano?
      Quando ci son di mezzo i soldi altro che leghismo o comuninismo? Ogni ideologia salta…purtroppo è cosi!!

  3. erica

    verissimo, sono d’accordo… anche se nella concezione comune attuale lo straniero è cmq visto come qualcosa di inferiore, e quindi indegno di lavori visti come “superiori”: quanta gente accetterebbe in una scuola un preside, o un professore africano, ad esempio?… ti faccio un esempio: nel mio paese, il pediatra è un uomo egiziano, sposato con una donna italiana del paese… tutti vanno da lui, ma all’inizio sono tutti scettici perchè “l’è mia de che”…
    ovviamente poi io sono completamente d’accordo con il tuo discorso….

  4. francescococco

    Non inserisco alcun commento ma mi limito a riportare questo articolo che è molto esplicativo e di cui non ho trovato traccia in altri quotidiani

    http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.c

  5. GIUSEPPE

    L'IDEA DEGLI IMMIGRATI PROVENIENTI DAI PAESE ISLAMICI O DAL NORD AFRICA NON E' RAZZISMO E NON E' UNA GUERRA DI RELIGIONE, MA E' SOLTANTO UNA QUESTIONE LINGUISTICA, CULTURALE, STORICA, RELIGIOSA, SOCIALE E AMBIENTALE CIVILTA' OLTRE AL FATTO CHE TOLGONO LAVORO A NOI ITALIANI E CREANO PROBLEMI DI NATURA AMBIENTALE E SOCIALE PERCHE' VOGLIONO TRASFERIRE LE LORO ABITUDINI DI VITA SUL NOSTRO TERRITORIO, PERALTRO C'E' UNA ENORME DIFFERENZA CULTURALE TRA NOI E LORO(L'80 % DEGLI ITALIANI TRA I 25-30 ANNI è LAUREATO) ED E' PER QUESTO CHE SE UN GIOVANE LAUREATO ITALIANO ACCETTA DI LAVORARE DEVE ESSERE REMUNERATO CON UNO ADEGUATO STIPENDIO E CON RELATIVI CONTRIBUTI E TUTTO IL RESTO CHE SPETTA AD UN LAVORATORE O DIPENDENTE DI UN PAESE CIVILE. PROBEBILMENTE QUESTI SIGNORI FANNNO COMODO A TUTTI PERCHE' VENGONO SFRUTTATI E LORO SI ACCONTENTANO PRIMA PERCHE' SONO FAVORITI DALL'EURO E POI PERCHE' IL LORO TENORE E STILE DI VITA E' MOLTO SCADENTE. RIMETTIAMO LE FRONTIERE ALTRIMENTI CI SOVRASTANO. GRAZIE

    • 1) L'Italia, nell'Unione europea a 27 paesi, per numero di giovani laureati si colloca alle ultime posizioni. Tra i connazionali di età compresa fra i 25 e i 34 anni, soltanto 19 italiani su 100 risultano in possesso di un diploma di laurea. Fonte: http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/scuola

      2) Oggi nel silenzio è passato un nuovo decreto flussi per far entrare in Italia 150.000 lavoratori stranieri. L'ha fatto passare Maroni (Lega Nord). Fonte: https://www.dirittodicritica.com/2010/03/29/la-l

      4) (ma potrei citartene 200). La Lega da esempi di civiltà occidentale come questi: https://www.dirittodicritica.com/2009/05/08/prop

      Se vuoi possiamo andare avanti tutta sera. Unico appunto, fornisci elementi concreti così possiamo discutere su qualcosa di concreto, non solo su propaganda di partito. Grazie!

  6. Povera italia,come fai ad andare avanti con questi giovani persi?

  7. V3N0M

    "Questi fatti non sono l’ennesimo sintomo di quella discriminazione che, giorno dopo giorno, sembra ricordare sempre di più il clima sociale di settant’anni fa, quel clima che ha dato origine a quel fenomeno dall’evocativo ed agghiacciante nome di olocausto? Non era forse partito anch’esso dall’esclusione progressiva del diverso da qualunque ambito della vita civile, sotto il silenzio delle maggiori istituzioni anche religiose?"

    puntualizzazione: la causa dell''olocausto' non fu il clima di odio razzista di per sè, ma il trattato di versailles del 1920.le condizioni di armistizio imposte alla germania erano talmente dure e sbilanciate a favore di francia ed inghilterra che quello che successe in seguito -la ww2- fu praticamente inevitabile..non fu nemmeno colpa di hitler.
    allo stesso modo la situazione attuale con la lega nord avviene perchè la sinistra ha mollato le gente,i sindacati pure quindi le persone vanno da chi sa parlare con loro accogliendone le problematiche…la sinistra ha preferito disintegrarsi in nome della libertà, della democrazia e della contrapposizione di idee: questi sono i miseri risultati.

    • Purtroppo sono d'accordo con te, come dimostrano i dati elettorali.