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Diritto di critica | November 13, 2024

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Pentagono sospende voli F35, rischia di esplodere

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Prima i difetti alle ali, poi il rischio fulmini. Ora il Pentagono mette a terra gli F-35 in prova per una “frattura” nel motore: le pale del rotore potrebbero distruggere il reattore propulsivo, se dovessero staccarsi. Una panoramica dei dubbi del Pentagono – dubbi di esperti dell’aviazione – serve per rispondere alla domanda cruciale: ci servono davvero questi 90 caccia multifunzione?

Il capo della divisione acquisti del Pentagono, Frank Kendall, ha seri dubbi sul caccia F-35. Alcuni difetti in fase di progettazione hanno già elevato il costo di circa un miliardo di dollari per la produzione dei primi esemplari: ora un gruppo di esperti ha trovato nuovi problemi dei velivoli. Il rapporto “Quick Look Preview” (55 pagine di calcoli e verifiche di un team di specialisti del Pentagono) è atterrato questo weekend sulla scrivania di Kendall, ed indica seri problemi alle ali di coda, al sistema dei sensori radar e a quello elettrico. Per esempio, i test indicano che l’F35 non sarebbe realmente invisibile ai radar come richiesto dalla commessa del Pentagono.

Ma non è tutto. Il Report ha infatti convinto il Pentagono a fermare i voli di prova, perché c’è il rischio di perdere già nei test aereo e pilota. E’ stata scoperta infatti una ‘frattura’ alla pala del rotore, potenzialmente capace di far esplodere in volo il motore stesso. Dai primi calcoli, sembrerebbe che correggere il difetto sui velivoli già costruiti allungherà di 2 anni i test, con conseguente lievitazione dei costi.

Per rimanere nel budget, l’Air Force ha ridotto la commessa di F-35 2011-2013 di 17 velivoli (da 77 a 60). E i tagli potrebbero proseguire fino alla cancellazione del programma, se le performance nei test non migliorano. Il dubbio è che la velocità con cui è stato scelto il JointStrike come nuova “arma del futuro” sia stata eccessiva, e indotta dalla lobby Lockheed al di là delle prestazioni. Si fa intanto avanti la Boeing, che si direbbe pronta a rilevare la commessa su un nuovo modello di caccia.

Qui da noi, il caccia F-35 è ancora questione ideologica (pacifisti contro “prudenti”): forse è il caso di analizzare i dati e capire che – a prescindere – si tratta di un pessimo progetto, su cui stiamo investendo 18 miliardi in 14 anni per 90 velivoli. Che l’Italia debba svecchiare la flotta aerea è condivisibile (certo, è il momento peggiore per farlo, vista la crisi, ma ci può stare): ma almeno scegliamo aerei validi ed efficienti. Oltre che numericamente (ed economicamente) congrui.

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