Prescrizioni facili, indagati 67 medici e coinvolta una farmaceutica - Diritto di critica
Prescrivere farmaci inutili o in dosi eccessive: questo è il “favore” che 67 medici italiani – tra cui parecchi pediatri ed endocrinologi – secondo quanto hanno accertato i magistrati offrivano alla farmaceutica Sandoz in cambio di denaro, viaggi e beni di lusso. L’indagine parte da Busto Arsizio e Rimini, ma coinvolge 15 regioni e 12 dirigenti Sandoz: e non è la prima storia di “corruzione medica”.
Sandoz, ovvero Gruppo Novartis. E’ il secondo produttore mondiale di farmaci, raggiungendo 23 paesi e 11 miliardi di dollari l’anno di profitti. E soprattutto, è divenuta leader nel settore per la produzione di biosimilari: i famosi “farmaci generici”, che a minor prezzo garantirebbero gli stessi risultati bypassando il marketing del marchio. In teoria, almeno. E’ pratica diffusa, per le farmaceutiche internazionali, l’investimento in “incoraggiamento” dei medici verso un farmaco specifico da consigliare e prescrivere ai pazienti. E, come in questo caso, può sconfinare nella corruzione.
I 67 medici indagati dalla Procura di Bologna, in collegamento con quelle di Busto Arsizio e di Rimini, avrebbero prescritto dosi massicce e inutili (quando non dannose) di farmaci ai pazienti. In cambio, 12 informatori della Sandoz giravano l’Italia garantendo viaggi spesati di alcune migliaia di euro, denaro in contanti per lezioni mediche mai prestate, anche felpe e jeans come “buonuscite”. Il sistema era rodato e funzionante: il flusso di denaro arrivava ai medici compiacenti attraverso spese gonfiate dello studio, false fatturazioni, contributi generosi a Onlus compiacenti.
Un paio di esempi pratici, per non rimanere nell’ovvio. Un endocrinologo del San Matteo di Pavia, tra il 2008 e il 2009, avrebbe percepito 30mila euro per inserire l’Omnitrope (farmaco ormonale) nella cura di almeno 20 pazienti dell’ospedale. Una pediatra libera professionista, stavolta del Policlinico Gemelli di Roma, prendeva circa 18mila euro l’anno per “lezioni ad informatori farmaceutici” mai prestate: nelle intercettazioni, i dirigenti Sandoz si congratulavano con lei per le “dosi da cavallo” prescritte ai pazienti.
Non è solo una questione di integrità morale del corpo medico, contro una degenerazione dello sponsoring farmaceutico: è un problema sanitario. Vaccini inutili, farmaci con effetti collaterali o anche solo in quantità eccessiva possono creare seri danni alla salute. E sono pochissimi a parlarne. Da anni, per esempio, il sito http://autismovaccini.com/ mette in guardia dalla moda delle “vaccinazioni facili”, sponsorizzate dalle case farmaceutiche: almeno 83 bambini, secondo il sito, avrebbero sviluppato l’autismo in conseguenza dell’inoculazione di un vaccino contro la poliomielite. Aggiornamenti anche sul caso del vaccino esavalente contaminato, ritirato in questi giorni perché dannoso per la salute.
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Un’altra dimostrazione di quanto sia marcia la societa’ italiana. Queste nefandezze non succedono nel vuoto ma trovano il giusto alimento in quelle societa’ dove I suoi membri si ostinano a non vedere, non sentire e non criticare. Qual’e’ la differenza fra gli amministratori reggini e questa categoria di professionisti?
Aldo Violi
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