Inferno del Sinai: ancora stupri e sparizioni. Zerai: «dove sono i paladini dei diritti umani?» - Diritto di critica
Zerai denuncia anche «l’intollerabile inerzia dei governi della regione del Sinai e della comunità internazionale, immobili di fronte al dramma di centinaia di profughi tenuti in catene e privati della loro dignità. Ci chiediamo – prosegue – dove siano finiti i difensori della vita umana, i paladini dei diritti umani e la stessa Europa “culla della ‘Civiltà’”. Gli ostaggi africani – prosegue Zerai – valgono forse meno di tanti altri per i quali tutti si mobilitano? L’Europa li respinge, si annunciano muri da costruire, ma nessuno si occupa della vita di questi disperati. Queste persone – aggiunge – bussano alla coscienza di ciascuno di noi».
E mentre don Mussiè torna a chiedere un programma di intervento, la vicenda dei profughi eritrei ed africani rapiti sul Sinai dà la misura dell’ipocrisia di un Occidente che preferisce voltarsi dall’altra parte e ignorare il “problema”. A Natale siamo tutti più buoni – si dice – già, ma “a modo nostro”: vediamo solo quanto ci fa comodo. «Ormai – hanno detto alcuni profughi al telefono con don Mussiè – siamo rassegnati a morire qui, ma voi che vivete nel modo libero non potete restare schiavi della vostra inerzia, del vostro silenzio, della vostra complicità passiva con questi criminali». Alcuni dei rapiti, inoltre, erano stati respinti dalle autorità italiane nel giugno 2009, arrestati dai libici erano poi fuggiti verso Israele.
E mentre la comunità internazionale tace e l’Egitto finge di non sapere dove vengano tenute queste persone, i trafficanti hanno già ucciso otto persone e fatto sparire diversi profughi, portati nottetempo nelle cliniche clandestine in Israele, uno degli snodi principali del traffico internazionale d’organi.
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Gentilissimo Dottor Torsello, seguo con sincera apprensione la vicenda dei profughi del Sinai. Condivido il suo pensiero e la ringrazio per l’appello accorato, che purtroppo rimane inascoltato da troppo tempo da tutti gli interessati. La mia domanda però è un’altra: come mai nessuno e dico nessuno si preoccupa di approfondire i motivi reali per i quali queste persone sono costrette ad abbandonare il loro suolo natio????? Forse perche l’America e l’Europa preferiscono esportare la Democrazia solo nei paesi che possono pagare il disturbo a suon di petrolio o altri prodotti di valore????? Un proverbio Cinese dice: se dai un pesce ad una perona bisognosa, lo sfami per un giorno, se gli insegni a pescare, lo nutri per tutta la vita!!!!!!! Approfondiamo le loro problematiche, divulghiamole, e diamo una mano loro ad ” imparare a pescare ” nei loro paesi dove essi vorrebbero vivere liberamente. Mi scuso per lo sfogo e la ringrazio per l’ospitalità.
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Questa, è la civiltà islamica.
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